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06 Ago
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Intervista all'autore - Michele Albi

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è magico,
Mi capita molto spesso di fissare il vuoto assumendo un’aria pensierosa, ma in realtà non penso... vedo, vedo la storia con tutte le sue emozioni, vedo ciò che voglio dire. È un momento magico, è un momento libero, è il momento dove tutto il mio corpo scompare e rimane solo la mia mente. È una piena libertà per me stesso.

2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il libro è basato su avvenimenti realmente accaduti, ma credo che soltanto la personalità dell'attore principale sia veramente mia.

3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo libro per me è stato liberatorio, avevo qualcosa da raccontare e l'ho raccontata, sono pienamente soddisfatto di quest'opera, perché esprime con pienezza il mio punto di vista, il mio modo di vedere le cose enunciando e denunciando la triste realtà dei piccoli borghi.

4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Questo libro è nato dal titolo, tutta l'opera è nata dal titolo. È stato proprio il titolo a liberare tutta la mia creatività.

5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un’isola deserta, probabilmente porterei il mio libro per non dimenticare mai chi sono, ma è anche vero che non potrei vivere senza i grandi classici di Alexander Dumas o i racconti di Macchiavelli perché, i grandi classici mi hanno insegnato la razionalità e le vie alternative di percorrere la vita.

6. Ebook o cartaceo?
Penso che l'ebook sia una buona alternativa, ma è nel cartaceo che si trovano le bellezze della scrittura.
 

7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non esiste un giorno preciso su questa decisione, ricordo solo che ero molto piccolo, più o meno 11 anni, scrissi le mie frustrazioni ed emozioni su un foglio poi mi sentii libero e non smisi mai di scrivere.

8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Sono una persona molto riflessiva, faccio attenzione a tutto ciò che mi circonda valutando, giudicando, e commentando tra i miei pensieri.
Un giorno andai a trovare una zia in città, e quando andai a fumare una sigaretta sul balcone dopo il caffè, vidi una luce accesa nella stanza di una palazzina di fronte. Tra me e quella stanza, c'era la distanza solo della strada.
Con le luci accese e le tende aperte, una ragazza si lasciò cadere l'accappatoio dietro la schiena e, lentamente si rivestii. Così mi ricordai quel momento passato dove sedevo sotto la finestra di Alessia per sentirla vicina. Fu in quel momento che volli ricordare e condividere la mia storia.

9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
É un’emozione indescrivibile, un momento unico.
Vorrei paragonare la mia felicità alla nascita di un bambino, di sicuro non mi si sono rotte le acque, quando sono stato contattato dalla BookSprint credo di aver avuto le contrazioni.
Ad ogni modo ti fa sentire orgoglioso.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona è stata la mia ragazza, se non fosse stato per lei non l'avrei mai spedito.
Lei mi ha supportato (anche sopportato), ha creduto in me e lo sta facendo ancora.
A lei devo questa realizzazione.

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La novità dell'audiolibro è uno di quei progressi che fa crescere l'interesse umano.
Credo sia splendido quando nei momenti frenetici delle nostre giornate, dove non si ha il tempo per le informazioni, riesce comunque ad acculturarci e a farci crescere.


 

 

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Martedì, 06 Agosto 2019 | di @BookSprint Edizioni