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03 Giu
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Intervista all'autore - Giorgia Oppedisano

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è un meraviglioso viaggio che può portare nel presente, nel passato, nel futuro o ricongiungere il tutto in un unico tempo. Quando scrivo ho la sensazione di rendere indelebile un momento, un'immagine o una situazione.
Provo la stessa sensazione anche quando racchiudo il tutto in una fotografia, ovvero l'immenso desiderio di catturare e rendere immortale quel che riprendo per poterlo condividere o custodire gelosamente.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto della mia vita reale è presente in questo libro. Sono io la Maman Toubab ed i personaggi che descrivo sono tutti veri.
I fatti sono riprodotti esattamente come si sono verificati.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera è stata una grande prova. Non ero sicura di saperlo fare, all'inizio ero intimorita, credevo di non esserne all'altezza, ma andando avanti ho riletto una meravigliosa storia di vita vera, da condividere con milioni di altri cuori.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è giunta grazie alla visualizzazione del mio libro esposto in una libreria di Torino, la Feltrinelli.
Ero con un'amica che voleva curiosare un po'. Io ero distratta e guardavo i vari libri esposti pensando ad altro. Ad un certo punto ho visualizzato il mio esposto su una scaffalatura, ho visto sulla copertina la foto che avevo già scelto e sopra scritto, "Maman Toubab". Ho condiviso, travolta da forte emozione, questa mia visione con la mia amica Cinzia, dicendole che avevo trovato il titolo da dare a questo mio libro. Erano giorni che ci pensavo senza trovare soluzione. Il suo sorriso ed il suo sostegno hanno riempito la mia anima di gioia, è rafforzato il desiderio di riuscita.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'isola deserta porterei con me il famoso scrittore Joe Vitale. Ho avuto l'onore di partecipare qualche giorno fa ad una sua conferenza. Ascoltare dal vivo i messaggi che lui trasmette attraverso i suoi libri, entrare nel suo positivo campo energetico, avere la possibilità di salutarlo e dargli un bacio sentendolo vero in tutto, hanno rafforzato ancora di più in me la voglia di continuare ad arricchire la mia missione.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivere è sempre stata una mia grande passione. Da quando i miei piedi hanno toccato l'Africa per la prima volta, diciassette anni fa, ho sentito di avere un debito verso questa terra, che di tanto amore mi aveva vestita.
Il desiderio di condividere emozioni così uniche e particolari, mi ha portata a farlo non più solo per me o per gli amici, ma anche per chiunque vorrà unirsi a tanta gioia.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ero appena rientrata dal primo viaggio ed ero disperata. Volevo tornare dal mio bambino, e nulla aveva più valore per me. Confidandomi con una saggia signora durante una camminata di gruppo, e godendo del suo ascolto, mi sono ritrovata a dare retta al suo consiglio di scrivere questa storia. L'ho fatto dopo tanti mesi, non ricordo più quanti, ma le sue parole mi sono rimaste nel cuore ed ho dovuto ascoltarle.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere il proprio libro materializzarsi genera un dolcissimo terremoto che si impadronisce del proprio corpo e della propria mente. Poi, se è la prima volta che succede, credo che le emozioni siano decisamente amplificate. La voglia di scriverne un altro non tarda ad arrivare e ti ritrovi subito a farlo col pensiero.
È semplicemente meraviglioso.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Si chiama Nadia Bosio. Lei mi ha seguita, aiutata ed incoraggiata sempre. Mi ha dato ottimi consigli, ma la cosa più bella che ha fatto è stata quella di lasciarmi esprimere in assoluta libertà, senza mai condizionare la mia spontaneità.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che l'audiolibro sia meraviglioso e molto utile, soprattutto per persone che, come me, non amano particolarmente leggere.
 
 
 
 
 

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Lunedì, 03 Giugno 2019 | di @BookSprint Edizioni