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11 Mar
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Intervista all'autore - Alberto Cramarossa

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Bari e cresciuto a Modugno (BA).
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Consigliare un libro da leggere ad un adolescente oggi è davvero difficile. Ognuno predilige un genere letterario differente, non è semplice oggigiorno trovare adolescenti interessati alle lettura, e avendo vissuto in prima persona l'avvento dei social da adolescente, gli interessi sono diversi, è tutto un po' cambiato.
Tuttavia, più che consigliare un libro da leggere, mi permetto di consigliarne il genere, soprattutto per coloro che non si sono ancora affacciati al mondo della lettura e vorrebbero farlo, ed è il seguente: il genere poetico.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Credo che in futuro il cartaceo sarà sicuramente superato.
Onestamente, io per primo preferisco avere una copia fisica di un libro, ma il progresso e la tecnologia che continua ad avanzare ci porteranno sicuramente ad abbandonare la cosiddetta "copia cartacea". È tutta questione di abitudine, in un mondo così digitale... come ci siamo abituati a inviare sms al posto di lettere, ci abitueremo a leggere attraverso uno schermo che sfogliare qualche pagina di carta.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura può essere sia un colpo di fulmine, che un amore ponderato.
Tuttavia, potrebbe essere né uno e né l'altro.
La scrittura la definirei una sensazione, un bisogno… che va, e che viene.
In tutti noi vi è l'istinto della scrittura, l'istinto di comunicare qualcosa…
Scrivere è una delle arti più nobili, un bisogno primordiale dell'uomo, il quale non può fare a meno di essa.
Lo scrivere, la scrittura, in qualsiasi forma la si faccia è come una bellissima storia d'amore, che non può solo essere raccontata o descritta, ma va vissuta.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Come scrivo in una delle mie poesie... quello che mi ha spinto a scrivere il libro è stata un'attesa. L'attesa di un cambiamento, ma anche il volermi raccontare, il volere esprimere le mie emozioni, le mie sofferenze, le mie gioie.
Il volere raccontarmi, senza che lo faccia qualcun'altro, perché solo noi possiamo raccontare, scrivere, parlare di noi stessi.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Al lettore vorrei dire che se dovesse eventualmente acquistare il mio libro, mi piacerebbe avere un feedback e magari, perché no, poterne parlare e discutere.
Mi piace molto il contatto diretto con il pubblico, mi piace parlare dell'opera in questione, sviscerarla e spiegare attentamente curiosità che questo possa avere.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
No, la scrittura non è mai stata un mio sogno nel cassetto fino a quando non ho scoperto la bellezza di essa. Più che aver preso coscienza della scrittura, ho preso coscienza di potere scrivere e di sapere scrivere, grazie ad un ottimo feedback dei miei professori e di coloro che hanno già potuto leggermi.
Ad ogni modo, sebbene non sia stato un sogno nel cassetto da piccolo, lo è diventato da poco, con la speranza di potermi sempre migliorare e andare avanti in questo progetto.
A volte i sogni che ci prefiggiamo da piccoli si infrangono con la realtà in cui viviamo, ma questa ci dà la possibilità di crearne altri di sogni, nuovi, più belli.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Tutto il periodo di stesura del libro lo ricordo con estremo piacere. Mi divertivo, erano giornate estremamente stressanti, ma divertenti. Frequentavo l'ultimo anno di liceo e conciliare la scrittura con lo studio non è stato facile. Molte volte scrivevo in classe durante le spiegazioni, a volte di notte, la prima poesia la pensai sotto la doccia.
La gente era curiosa di sapere a che progetto stavo lavorando, cosa stessi facendo.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai. Quando ti imbatti in questo genere di progetti non puoi avere esitazioni.
Ci vuole sempre quel pizzico di follia, che deve portarti a gettarti nel vuoto e ad affrontare eventuali critiche, giudizi e cattiverie dalla gente, che può volere intralciare i tuoi sogni o il tuo cammino.
Nessuno può farlo, ma per far sì che questo accada, tu autore devi essere sicuro di quello che stai facendo. Bisogna sempre essere consapevoli delle proprie capacità e anche delle proprie debolezze, perché prima di affrontare gli altri, dobbiamo imparare ad affrontare noi stessi.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Difficile citarne solo uno.
Direi però Dante Alighieri e Giacomo Leopardi.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che l'audiolibro è e continuerà ad essere una risorsa importante per la lettura in futuro. È un nuovo modo di intendere la lettura... certo all'inizio come tutte le nuove invenzioni, è vista con un po' di scetticismo, come gli eBook stessi, ma sono convinto che anche questo entrerà a far parte in maniera significante della lettura moderna e futura.
 
 

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Lunedì, 11 Marzo 2019 | di @BookSprint Edizioni