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18 Dic
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Intervista all'autore - Stefano Carlino

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Canicattì, città del Parnaso, in un periodo storico in cui la crisi economico-finanziaria mondiale ha prodotto effetti devastanti anche in Italia.
Sono cresciuto in una famiglia medio- borghese, cristianamente solida, ove il danaro aveva un valore relativo mentre la onestà ed il rispetto della persona umana erano un valore sacro.
Di carattere vivace, aperto alla novità, ho trascorso la mia vita tra studi giuridici, teologici e filosofici, con impegni in campo amministrativo, politico, sindacale, sociale e religioso.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ai giovani che si interrogano su cosa fare nella loro vita ed ai giovani chierici che hanno scelto l'Ordine sacro consiglierei di approfondire "Il Vangelo di Luca".
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Con le nuove generazioni l’eBook sarà il principale mezzo per raggiungere il lettore, anche se l'approccio con il cartaceo lo ritengo, psicologicamente, più intimo e diretto.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Il presente lavoro è maturato in 20 anni di studi che hanno fatto apprezzare la bellezza e fecondità del ministero diaconale. Più leggevo e più cresceva l'amore per esso.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La constatazione che si parla e si scrive molto poco del Diaconato. Quando se ne parla e se ne scrive vengono usati luoghi comuni che risultano, spesso, privi di fondamento storico e che presentano la verità dei fatti distorta da palesi errori interpretativi...
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Avere il coraggio di non aver paura di esprimere, anche andando contro corrente, le proprie idee ma, nel rispetto delle altrui opinioni e nella consapevolezza che sia le proprie che le altre non contengono la verità assoluta.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura è un mezzo di comunicazione eccezionale che si apprezza con il tempo. Da giovane non pensavo servirmene ma, con il passar degli anni ho cambiato idea.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Un validissimo teologo, a cui ho inviato una riflessione sul Vangelo di Luca che ritenevo una nota stonata, perché palesemente fuori dal coro, mi ha risposto: "non sempre una nota stonata costituisce una stecca". A questa affermazione, che ricordo con piacere, è legata la nascita di questo libro.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Il libro è la raccolta di varie riflessioni sull'Ordine sacro che ritenevo utilizzare per dare un contributo al dibattito in corso. L'avvento di un carcinoma all'addome mi ha convinto a riordinare gli appunti e pubblicare il presente lavoro.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Platone, Aristotele, Tommaso d'Aquino, 
Carl Roger, Gordon Allport, Nell Peter, A. Pangrazzi Manzoni, Dietrich Bonhoeffer.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'uomo moderno è molto distratto ed abituato a sentire più che ascoltare quindi, superato il momento della novità, ritengo possa interessare solo alcune categorie di persone che sono nella impossibilità di leggere.
 
 

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Martedì, 18 Dicembre 2018 | di @BookSprint Edizioni