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25 Ott
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Intervista all'autore - Maria Carmela D'Andrea

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata in un paese dell'entroterra casertana, Piedimonte Matese.
Ho iniziato o per meglio dire divorato libri fin dall'età del saper leggere.
Passione che mi ha accompagnata e mi accompagna tuttora.
Da piccola, ricordo, mi isolavo dalla mia famiglia numerosa, sei fratelli, per rifugiarmi libro alla mano, nell'angolo più remoto di casa. Fantasticavo molto, forse per le avventure più svariate descritte nei libri.
Più volte da ragazza ho provato ad iniziare un romanzo, era il mio sogno nel cassetto, perché sentivo dentro di me questo desiderio prorompente, ma tanti e vani sono stati i tentativi.
Dopo una separazione traumatica, giunse inaspettatamente "il colpo di fulmine" per l'uomo che avrebbe cambiato la mia vita e che purtroppo mi fu portato via da un male incurabile dopo appena nove mesi di convivenza.
Ho vissuto quei mesi come se fossero stati anni, molto intensamente tanto da sentire il bisogno di scrivere un diario. Un professore della Bocconi lesse il mio diario e mi spronò a renderlo un libro.
Quello fu il mio inizio nella scrittura! Mi sbloccai e la ricerca di corrispondenze tra due persone ha contribuito alla realizzazione di altre opere.
Credo che tutti gli scrittori si vedano nei loro scritti, con le loro emozioni, sentimenti, desideri.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di prima mattina... ma soprattutto la notte.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Leggo di tutto, prevalentemente romanzi. Autori italiani e stranieri.
Non ho un autore preferito.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Per testimoniare vicende vissute nel passato e raccontate attraverso le lettere dagli stessi protagonisti.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto, per la tranquillità del posto, la solitudine, il silenzio.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Sia l'una che l'altra.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nel mio primo romanzo "Come il librarsi sulle ali" c'è moltissimo di me.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nella mia prima opera sì, un grande amore finito troppo presto.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad un'amica.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Per i giovani sicuramente. Io preferisco il cartaceo e lo consiglio. Sentire tra le mani il volume, sfogliare le pagine e sentirne l'odore è molto bello. Rileggere, poi, a distanza di anni ciò che mi ha colpito di più in una narrazione è facile trovarlo.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Interessante per le nuove generazioni.
 
 
 

 

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Giovedì, 25 Ottobre 2018 | di @BookSprint Edizioni