Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
17 Ott
Vota questo articolo
(3 Voti)

Intervista all'autore - Luca Boaretto

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Mi chiamo Luca Boaretto, sono nato a Rovigo il 30 aprile del 1972.
Nella mia città, oltre che esserci nato ci sono cresciuto e ci vivo attualmente; ne sono innamorato perché più che città la reputo un paesone di 50 mila anime ed è ancora tranquilla e vivibile. Sono sposato con Fenny e ho una bellissima bimba di 13 anni che adoro.
Sono il responsabile e divulgatore scientifico dell'osservatorio astronomico di Rovigo e vice presidente del Gruppo Astrofili Polesani che appunto gestisce l'osservatorio astronomico cittadino.
Sono sempre stato un appassionato del campo astronomico, fin da bambino, ma la mia vera passione si è tramutata nel sogno più bello solo dieci anni fa, dopo aver sconfitto una brutta dipendenza come l'alcolismo; quindi conoscere l'osservatorio astronomico che al suo interno oltre che avere stupendi colleghi ha alcuni esperti mondiali grazie ai quali mi sono formato in maniera completa, mi fa sentire un fortunato. Sono stato anche un operatore ecologico negli ultimi anni, lavoro umile ma che mi ha permesso di portare a casa il pane; grazie ad alcuni responsabili che mi hanno dato la possibilità di svolgere solo turni pomeridiani, ho potuto dedicarmi durante la notte alle ricerche scientifiche dell'osservatorio astronomico. Grazie a questo in città sono molto conosciuto e la cosa mi fa fiero, sapendo del mio passato turbolento.
La mia infanzia è stata abbastanza tranquilla e sono stato comunque sempre molto vivace, pure oggi.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Beh, a me piace molto la scienza e ho letto quasi sempre libri a carattere scientifico e riviste con gli stessi contenuti. Ad un adolescente consiglierei infatti di leggere libri scientifici, certo sono di parte, ma anche perché la cultura in Italia a volte pecca.
Ci sono molti giovani che non sanno che il sole produce luce propria, che tutte le stelle si autoalimentano e che non sono illuminate dal nostro sole, in campo scientifico c'è molta ignoranza purtroppo e anche le cose più elementari si perdono, la nostra vita gira attorno a fatti scientifici, è un vero peccato. Quindi consiglio sempre libri scientifici, ma ripeto sono di parte. Recentemente ho letto qualche libro di filosofia di Schopenhauer dove la mente si apre al gran pensamento, anche questi consiglierei.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che la società fa i suoi percorsi naturali come tutte le cose, anche la natura si rinnova. Le scoperte continuano e la qualità della vita migliora, ora siamo immersi nella tecnologia che comunque ha i suoi pregi e i suoi difetti, è tutto in continua evoluzione e i campi in cambiamento sono molteplici. Basti pensare che i giovani di oggi non conoscono le musicassette, le videocassette, i telefoni a rotella perché appunto la tecnologia avanza, i giovani di oggi hanno tablet, telefonini, il digitale e molto altro, quindi anche l'editoria temo che a breve subirà molti cambiamenti, come sono convinto che in un futuro non molto lontano spariranno anche le tv. Io sono per il fascino del cartaceo, ma temo che con gli anni sia destinato a sparire, questo è il mio pensiero ma spero di sbagliarmi. È anche vero che l'ebook, grazie ad internet, sia un mezzo facile e accessibile a tutti e come tutte le cose molto facili da acquistare con un semplice click. La società ormai sta girando attorno ad internet che è diventato fondamentale nella nostra vita, anche le scuole ormai son ben attrezzate. I nostri sono solo ricordi lontani che hanno contribuito in questa società tecnologica. Anche il modo di comunicare è cambiato con internet.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Credo che la scrittura sia un dono, anche un amore ma nel mio caso è stato un colpo di fulmine dovuto ad una brutta esperienza personale che mi ha portato a scrivere e sinceramente mi è piaciuto molto perché ho provato anche delle emozioni man mano che scrivevo.
Scrivere è una bella emozione rispetto ad un pensiero, la mente ha processi complicati e molte cose si perdono a causa di molti fattori, con la scrittura resta impresso tutto e chiunque può leggere. La cosa viene messa a conoscenza scrivendo, differente da un discorso.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Quello che mi ha spinto a scrivere il mio libro è stata una rabbia interna, tutti devono sapere cos'è l'alcolismo, cosa provoca, il male che si fa a se stessi e agli altri. Tutti devono sapere che si può uscire da questa dipendenza e tornare a volare e fare cose meravigliose. La spinta più grande me l'ha data mia moglie che non mi ha mai abbandonato, rispetto a tutti coloro che volevano vedermi morto, ma ha voluto che mi curassi e mi ha aspettato nel mio gran ritorno. Una volta uscito da questo problema ero stanco di sentirmi dire che ero comunque uno stupido perché non lo sono affatto e l'alcolismo è un grosso problema in Italia. La cosa peggiore è che si rimane etichettati ma a me poco importa. Ho pagato e involontariamente ha pagato anche mia moglie. A distanza di 10 anni mi trovo a fare astronomia in maniera professionale, ho avuto l'onore di essere stato pubblicato anche su una ricerca scientifica internazionale e questo mi ha fatto urlare a gran voce che ce la si può fare. Come dice il gran Vasco abbiamo frequentato pericolose abitudini e siamo ritornati senza tante complicazioni, grazie agli interruttori, noi siamo i soliti e io mi sento uno di quelli a tutti gli effetti, una sorta di cenerentola fortunata. Ho avuto fortuna!!!
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il messaggio è un chiaro messaggio di speranza, di non mollare mai, di avere il pudore di chiedere aiuto e non chiudersi, mai pensare da soli con "tanto domani smetto". Quando si è ubriachi si diventa delle pistole cariche puntate contro chi non c'entra.
Un chiaro messaggio di speranza anche a tutti coloro che hanno il/la partner con un problema da sostanze di dipendenza a denunciare il proprio partner prima che sia tardi, così facendo di fermarli e portarli in cura tramite gli enti autorizzati, salvando la vita dello sprovveduto ma anche la stessa perché l'alcol porta a fare atti di violenza e molto altro. Denunciare subito o affidarsi agli enti consultandosi con professionisti. Guarire si può!!!
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura non è mai stato il mio sogno, l'ho scoperta di recente per i fatti citati nei discorsi precedenti ma questo mi ha aperto un altro mondo.
Il mio intento è quello di portare la mia storia come messaggio ma ciò non toglie che in programma non ci sia anche una seconda opera, forse a carattere scientifico, forse ci ho preso gusto... perché no?
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, un episodio in particolare. Oltre che portare la mia opera come chiaro messaggio di speranza, questo è l'intento principale, ricordo che una sera, dopo alcuni giorni la pubblicazione internazionale della ricerca scientifica svolta, mi contattò un Astrofisico amico che mi disse di pensarci sopra su un’ipotetica storia da portare in un libro perché la mia storia potrebbe essere stata interessante e utile visto il mio passato. Penso, sinceramente, che pochi abbiano avuto la fortuna che ho avuto o meglio, molti sono usciti dall'alcolismo ma poi prendere in mano una vecchia passione, diventare il responsabile e divulgatore scientifico del proprio sito scientifico cittadino e addirittura essere pubblicato pure su una ricerca internazionale, credo sia molto singolare. Quella telefonata è legata in particolar modo alla scrittura del libro.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sì, devo essere sincero. All'inizio mi buttai a capofitto ma spesso volevo mollare per non passare un esibizionista, un pieno di ego ma poi, consultandomi con colleghi dell'osservatorio astronomico e con mia moglie pensai che era giusto così.
Quindi cominciai scrivendo a tempo perso di notte tra ricerche, aperture pubbliche e eventi del mio gruppo, pian pianino fino a finirlo ma più di qualche volta ho pensato di non finire e lasciar stare ma poi ho detto no, devo farlo!
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Come detto all'inizio non ho un autore preciso, leggo libri a carattere scientifico di ogni genere e di diversi autori ma recentemente, conoscendo molti astrofisici, ho alcuni autori scientifici, amici oltretutto, che spesso leggo come Leopoldo Benacchio e Massimo Teodorani che hanno pubblicato molti libri interessanti sul campo astronomico dove si possono apprendere nozioni importanti.
Margherita Hack è stata una tra quelle che ho letto più di tutti ma mi piace molto anche Piergiorgio Odifreddi.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Purtroppo sono ancora di mentalità vecchia nonostante navigo nella tecnologia, un controsenso ma reputo ancora affascinante il cartaceo e proprio al limite l'ebook. L'audiolibro lo trovo un po' troppo avanti, non coerente con i tempi nostri, questo è il mio umile pensiero sia inteso. Magari per un non vedente è un’ottima soluzione, quello sì.
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Mercoledì, 17 Ottobre 2018 | di @BookSprint Edizioni