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29 Set
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Intervista all'autore - Giuseppe Lucio Fragnoli

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono insegnante e architetto. Attualmente abito a Castelforte, in provincia di Latina, ed insegno Disegno e Storia dell'arte al Liceo Scientifico Statale "Leon Battista Alberti" di Minturno, poco distante dalla mia cittadina di residenza. Ma ho anche vissuto a Roma, per circa sei anni, nel periodo in cui ho frequentato la Facoltà di Architettura. Ho viaggiato abbastanza per l'Italia e per l'Europa e conosco abbastanza molte città italiane ed europee. L'insegnamento poi, mi ha fatto conoscere benissimo la mia provincia ed in particolare città come Aprilia e Latina, dove ho lavorato per otto anni e che considero una seconda patria.

Ho sempre amato l'arte e la letteratura. Ma ho cominciato a scrivere con continuità esattamente vent'anni fa, dopo aver quasi abbandonato la professione, dedicandomi principalmente all'insegnamento. Ho scritto nove romanzi, compreso "Noir Napoletano", pubblicato con BookSprint, un saggio sul Caravaggio e una raccolta di racconti.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento particolare in cui mi dedico alla scrittura. Scrivo quando posso e se ho delle idee da trasformare in storie. In sostanza considero la scrittura un lavoro molto divertente, che svolgo in un giorno della settimana che mi piace molto, la domenica. Fatto questo comune a diversi narratori.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore preferito, ma alcuni autori preferiti, ossia Marquez, Kundera, Baricco e Veronesi. Degli autori del passato preferisco Poe e Maupassant.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Per il bisogno di raccontare e di raccontarmi. Divertendomi molto ovviamente.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto. Quasi tutti i miei romanzi sono ambientali in luoghi in cui ho vissuto e che ho amato, come il litorale e la pianura pontina, o città come Scauri, Castelfforte, Roma, Latina, Praga, e Napoli, nella quale non ho vissuto ma in cui ho ambientato il mio noir più bizzarro.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Tutte e due le cose. Scrivere è come viaggiare nelle proprie storie. Ogni storia è un'invenzione artistica, un'opera di fantasia, ma che ha sempre un piede nella realtà.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Moltissimo, metto molto di me nei protagonisti della mie storie, che sono personaggi a me paralleli. Attraverso loro mi diverto spesso a realizzare ogni mia aspirazione.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
No mai.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Non faccio mai leggere a nessuno le mie storie prima di pubblicarle.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non credo. Il libro cartaceo eserciterà sempre il suo fascino discreto.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia tutt'altra cosa.
 
 
 

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Sabato, 29 Settembre 2018 | di @BookSprint Edizioni