Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
24 Ago
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Donatella Sisi

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Essendo affetta fin dalla nascita da una patologia visiva giudicata incurabile, a causa della quale sono stata, prima ipovedente e poi non vedente, impiegavo gran parte del mio tempo, oltre che nello studio, nella riflessione e nell'ascolto delle sensazioni ed emozioni sia mie che di altri, per riportarle poi in scritti, che puntualmente distruggevo. Dopo aver riacquistato un po' di vista da un occhio, grazie a una decina di interventi, ho ripreso a scrivere e mi sono lasciata convincere a presentare le mie poesie in vari concorsi, in cui, di solito, mi collocavo ai primi posti. Ecco che le ho raccolte tutte e ho pensato di pubblicarle.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non esiste un momento specifico: a volte passano mesi prima che scriva qualcosa, altre volte può succedere 4 o 5 giorni di seguito.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Dan Brown e Piergiorgio Odifreddi.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Per riunire in un'unica raccolta i pensieri di una vita.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale in cui ho vissuto, piuttosto povero sia materialmente che culturalmente, ha influito molto, forse perché mi ha spinto verso una sorta di rivalsa, ma ha influito molto anche la mia condizione fisica. Un grande stimolo l'ho avuto inoltre da alcuni miei insegnanti, soprattutto due di essi.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un modo per interpretare la realtà.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Le mie poesie mi rappresentano: le mie emozioni, sensazioni, sentimenti, sono lì.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Non particolarmente. Sono momenti di vita e di riflessione.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho fatto leggere le mie poesie ad alcune amiche.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Penso di sì. Mi auguro anche che vengano realizzati e diffusi sempre di più gli audiolibri.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Capisco che il mio giudizio è molto di parte ma, per chi ha problemi di vista o di dislessia, sono ottimi.
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Venerdì, 24 Agosto 2018 | di @BookSprint Edizioni