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23 Ago
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Intervista all'autore - Vincenzo Saccà



1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
La mia vita è stata molto movimentata. Per contribuire alle economie della famiglia ho iniziato a lavorare da fanciullo. Provengo da una frazione del Comune di Reggio Calabria che si chiama Valanidi, è abbondantemente rappresentata nel mio manoscritto.
Iniziai a scrivere per diletto qualche anno fa. Solo successivamente presi coscienza che quanto avevo scritto avrebbe potuto servire ad altre persone. I temi affrontati sono comuni a tutti e le mie riflessioni possono indurre il lettore ad analizzare in modo più approfondito il proprio vissuto e non a vivere in modo superficiale.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La notte, è il momento in cui mi concentro di più: se mentre dormo mi viene un pensiero, mi alzo per prendere appunti.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non mi sono fatto influenzare da nessun autore contemporaneo, ho scritto il romanzo secondo le mie esperienze di vita.
 
4. Perché è nata la sua opera?
È nata dai contini e radicali cambiamenti che la mia famiglia ha dovuto affrontare e ciò mi ha costretto a mettermi e a mettere tutto sempre in discussione.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sono stato influenzato dall'ambiente in cui vivo e ho vissuto; ma quello che mi ha influenzato maggiormente è il fatto che, purtroppo, il disgregarsi del valore della famiglia nella nostra società è sempre in aumento.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Il libro che ho scritto abbraccia entrambe le condizioni: sia evasione che racconto della realtà.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Oltre ad aver coinvolto figure e personaggi piacevoli, il racconto rappresenta tutta la mia persona, che nella prima parte è delineata dallo scrittore e nella seconda dal fanciullo diventato uomo.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Non c'è nessuno in particolare che si sia rilevato fondamentale; ma qualcosa, qualche evento, i fatti quotidiani, qualche imprevisto o una telefonata inaspettata che ti portano a una continua riprogrammazione della vita.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La prima persona che ha letto il romanzo incompleto è stata mia figlia. La prima persona che ha letto il romanzo completo è stato il correttore di bozza.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non credo che lo sia in quanto il lettore, in genere ama portarsi il cartaceo con sé: riesce così a leggerlo in qualsiasi momento, in treno, in spiaggia oppure seduto tranquillamente su una panchina. girando le sue pagine, il lettore può tranquillamente ritrovarsi in quanto scritto e molte considerazioni, riflessioni e pensieri dell'autore farli propri.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Il testo registrato può essere si una versione integrale di un libro ma a mio parere, non trasmette il pensiero dell'autore ma quello di uno speaker che interpreta il testo come dire, " ti racconto una storia".
Si sta diffondendo in alcuni paesi nordici con l'inserimento anche di basi musicali, ma ancora la nostra cultura letteraria è, e deve restare, alle sue origini. Può essere un valido aiuto a chi è affetto da particolari handicap ma non può essere una versione diffusa a tutti.
 
 

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Giovedì, 23 Agosto 2018 | di @BookSprint Edizioni