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06 Lug
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Intervista all'autore - Gianfranco Manunza

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io mi vanto d'essere nato in una famiglia per bene, ho anche una certa cultura scolastica, ma per mia volontà sono diventato parte del popolo minuto.
In realtà almeno inizialmente mi adopero come pittore, disegnatore, mentre la mia vena letteraria compare un po’ più tardi.
Quale sia la causa iniziale non so. Forse il desiderio di stimolare la mia fantasia in maniera diversa.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il momento ideale sarebbe il risveglio, zeppo dei sogni notturni. Ma generalmente mi riaddormento ed allora qualsiasi ora della giornata diventa buono .
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Philip Roth, di recente scomparso, sarebbe il mio autore preferito, se non fosse per quel "Lamento di Portnoy" che ho lasciato a metà. Oggi dopo tantissimi anni me lo ritrovo trasformato in Cult. Misteri dell'arte.........
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata per un bisogno intrinseco di stimolare la fantasia in maniera differente, ovvero la pittura non bastava più.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito moltissimo, sia dal punto di vista etico-morale che dal punto di vista religioso.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
É un modo per raccontare la realtà, almeno nel mio caso. Però un tocchetto di fantasia ci vuole.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è tutto, dall'infanzia alla vecchiaia. I libri compositi che ho pubblicato e che sto pubblicando ne sono la prova. Parlo di "Humor "Spray" e dell'attuale "Stracciatella"
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno. La mia opera è nata così, come accade per i funghi, casualmente.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La mia prima opera pubblicata non è un romanzo ma "Humor Spray": un libro composito.  L'hanno letta gli amici, parenti etc. etc. Devo ammettere che prima mi vergognavo e scrivevo solo per me stesso.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io vedo il futuro dell’ebook assai roseo, giacché il libro cartaceo è destinato a divenire un cimelio del passato.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Al contrario dell’ebook non sono altrettanto ottimista, poiché occorre leggere, affinché i contenuti permangano in noi. Ascoltare soltanto è troppo poco, dato che quanto sentiamo entra in un orecchio e ne esce dall'altro.
 


 

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Venerdì, 06 Luglio 2018 | di @BookSprint Edizioni