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23 Giu
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Intervista all'autore - Igino Murgioni

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono Nato a Villaputzu un paese della provincia di Cagliari, nella costa sud orientale.
Non ho deciso io quando, è stato un evento particolare della mia vita che mi ha permesso di esternare il mio stato emotivo e le sensazioni che provavo fino ad allora prigioniere in una sorta di fortino inattaccabile: la nascita di mia nipote.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Mi dedico alla scrittura prevalentemente la mattina abbastanza presto dopo la colazione o la sera dopo la cena.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Giorgio Faletti, Dan Brown e Dacia Maraini.
 
4. Perché è nata la sua opera?
L'amore per la scrittura ha preso corpo con la nascita di mia nipote, ed è proseguita con approfondimenti e riflessioni su soggetti o eventi, che hanno interessato la mia vita quotidiana e sociale che mi hanno permesso di produrre questi componimenti.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale nel quale vivo o ho vissuto ha inciso ben poco nella formazione della mia opera, che è figlia di un periodo particolarmente gioioso della mia vita che si è arricchita di affetti inenarrabili.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
I mie componimenti sono stati un modo per sottolineare la visione ottimistica che ho sempre avuto della vita e poter descrivere le sensazioni provate in ogni frangente. La riflessione profonda su ogni soggetto sul quale mi soffermo mi consente di materializzare ogni sfumatura in maniera dettagliata.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Trattandosi come testimonia anche il titolo di "Mie Riflessioni".... si evince che evidentemente in me c'è sempre stata una buona capacità osservativa e di descrizione che è rimasta per lungo tempo dormiente, anche a causa dell’educazione abbastanza rigida e maschilista degli anni dell’infanzia, in cui l’esternazione di sentimenti, sensibilità e passioni, erano riservate maggiormente alle femmine, l’indole affettiva e poetica che sentivo dentro, era rimasta prigioniera in una sorta di corazza impenetrabile che aveva cronicizzato sensazioni e sentimenti.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Non ho avuto muse ispiratrici, è proseguita dopo il lieto evento, gradualmente nel mio vissuto quotidiano cercando di far prender corpo a momenti, sensazioni ed emozioni, che di volta in volta provavo.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Le prime lettrici dei miei componimenti sono stati sempre i miei affetti più cari.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
A mio avviso per la lettura usa e getta sicuramente l'ebook ha un grosso vantaggio in termini di praticità, mentre per le opere che contengono alti livelli di affettività e soprattutto fra i non più giovanissimi il libro in formato cartaceo continuerà ad avere un ruolo importante.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Tale fattispecie non l'ho mai presa in considerazione, pur essendo essa vantaggiosa per alcune categorie di utenti.
 

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