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18 Giu
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Intervista all'autore - Gian Romolo Palmieri

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
É un modo per fermare il tempo. Rimanere con se stessi, sentirsi liberi di dare sfogo alla propria passione. Sensazione che ti pervade quando ti accorgi che il libro si sta praticamente scrivendo da solo.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Molto. Un libro nasce sempre dall'esperienza personale che poi viene arricchita e completata dalla fantasia. Il protagonista del racconto è figlio legittimo dell'autore. Così come luoghi, città ed eventi che ho vissuto personalmente.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Dare corpo ad un sogno che inseguivo da tempo.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ho deciso subito, non ho mai pensato a titoli alternativi. Raramente cambio idea quando prendo una decisione. Nel bene e nel male, ovviamente.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Tutta la vita “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie. C'è la sintesi delle paure, delle speranze, delle bugie e del coraggio degli essere umani in quel capolavoro.
 
6. Ebook o cartaceo?
Provengo dalla generazione cresciuta a pane e libro cartaceo. Ma la vita scorre in avanti, rispetto profondamente l'Ebook.  Importante non è lo strumento, ma che le persone leggano e possano così tenere allenata l'attenzione.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
L'idea di scrivere me la porto dietro da bambino. Sapevo, anzi speravo, di poter intraprendere la carriera di giornalista. Come poi è accaduto. Scrivere è come suonare il pianoforte o dipingere. Ad un certo punto le mani si muovono da sole e comprendi che non puoi farne a meno. Forse perché so fare solo quello?
Mi ritengo un giornalista che prova a scrivere libri.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro nasce 9 anni fa. Ero in vacanza a Città della Pieve e vidi casualmente la locandina di un concorso letterario. Si doveva scrivere un breve racconto ambientato in Umbria. Scrissi un mini racconto, lo inviai al comitato organizzatore, naturalmente non arrivai primo. Però notai con piacere che il racconto piacque, tanto che ancora oggi è visionabile sul sito https://www.vagabondo.net/it/racconto-di-viaggio/a-citta-della-pieve-la-vita-non-ti-rincorre.
L'inizio del libro prende spunto proprio da quel racconto che scrissi 9 anni fa, poi si dipana tra thriller, arte e colpi di scena.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sensazione unica. Pensavo di non emozionarmi più vista l'età, invece è molto bello veder nascere il frutto del proprio impegno. Spero possa piacere ai lettori.
Sarebbe bello se l'avventura letteraria continuasse, il progetto completo prevede una trilogia, la storia durerà ancora molto. Sempre ai lettori piacendo.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Ovviamente la donna della mia vita.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un mondo che conosco poco ma rispetto profondamente. Ripeto, condivido e sostengo ogni strumento che possa avvicinare le persone alla lettura. É una battaglia dura, ma dobbiamo far capire che la vita non scorre sul display di un cellulare.
 
 

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Lunedì, 18 Giugno 2018 | di @BookSprint Edizioni