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18 Giu
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Intervista all'autore - Mirella Guagnano

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata e cresciuta nel Salento, precisamente a Nardò in provincia di Lecce. In seguito, a causa del lavoro di mio marito, ho vissuto per qualche anno prima in Sicilia poi in Calabria. Da un po' di tempo siamo ritornati a vivere nel nostro paese. Devo confessare però che in ogni luogo in cui ho vissuto ho lasciato un pezzo del mio cuore per il semplice fatto che ovunque ho conosciuto persone meravigliose: alcune mi hanno fatta crescere spiritualmente, altre culturalmente e altre ancora tramite il loro esempio di vita mi hanno fatto capire quali sono i veri valori della vita.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ho letto così tanti libri che mi viene difficile consigliarne uno in particolare. Ogni libro ha il suo fascino e ogni scrittore mi ha donato qualcosa. Comunque c'è un libro che di recente ho riletto e che forse sarebbe adatto ad un'età delicata qual è l'adolescenza: "Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupery. È una lettura semplice, scorrevole adatta a tutte le età. I bambini lo leggono con piacere credendolo una favola, ma a parer mio si rivolge di più ad un pubblico più adulto con le sue profonde tematiche.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non sono contraria all'ebook, personalmente però preferisco il cartaceo. Adoro contemplare le centinaia di libri contenuti dalla mia libreria. Spesso li guardo, li accarezzo, nutro un profondo affetto per ognuno di loro. Sono stati i miei fedeli compagni in ogni mio stato d'animo, mi aiutavano ad estraniarmi dalla realtà accompagnandomi nel meraviglioso mondo della fantasia. Poi devo confessare che non riuscirei a fare a meno di alcuni rituali che adotto quando compro o mi regalano un nuovo libro. Per prima cosa me lo giro e rigiro tra le mani contemplandone la copertina che ha sempre un qualcosa di affascinante, poi lo apro e annuso estasiata il profumo emanato dalle sue pagine. Profumo che risveglia in me tutti i sensi trasportandomi lontano con l'immaginazione, in un mondo incantato. Ogni volta che copio questo rituale vicino a mio marito, lui guarda disgustato e mi dice "la smetti di sniffare?" Naturalmente scherza, mi fa sorridere, perché non si rende conto di quello che provo inebriandomi di quel profumo, solo chi ama i libri mi può capire.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Sin da bambina ho sempre sognato di diventare una scrittrice, e di certo ad oggi sarebbe presunzione dire che ci sono riuscita. Come mi ha fatto notare mio marito: "Ancora hai scritto solo un libro, quando riuscirai a scriverne un altro potrò dire che sei una scrittrice". Lui sì che sa come farmi ridiscendere con i piedi a terra, ben saldi sul pavimento. Lui ancora non lo sa, ma il secondo libro è in cantiere e posso dire con orgoglio che con la buona volontà fra poco riuscirò a scrivere la parola "Fine". Allora posso definirmi una scrittrice? No! Non oso esprimermi, preferisco che siano i miei lettori a darmi questa risposta, solo loro, dopo aver letto il mio lavoro potranno dirmi se sono sulla buona strada o meno.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il desiderio di sfogarmi, di tirare fuori tutto ciò che avevo nel cuore in periodo buio della mia vita.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
I messaggio che vorrei dare a tutti è quello di vivere la propria vita seguendo i desideri del proprio cuore senza lasciarsi condizionare da quello che gli altri vorrebbero che noi fossimo. Vorrei che ognuno si rendesse conto che vale più di quanto immagina e che imparasse ad usare le proprie ali per volare in alto, lontano dai pregiudizi, lontano da chi lo vuole plasmare a sua immagine e somiglianza, lontano da chi gli vuole tarpare le ali. La vita è breve ed è un dono, non sciupiamola vivendo nell'odio, nel rancore, nella tristezza e nella consapevolezza di averla sciupata per dei sogni e delle aspettative che non ci appartenevano.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ricordo che quando avevo dieci anni, un giorno con la convinzione e l'ingenuità dovuta a quell'età mi procurai carta e penna decisa a scrivere un capolavoro. Dopo qualche tentativo e decine di pagine accartocciate, abbandonai quel sogno per ritornare a giocare con le bambole. Crescendo ho sempre avuto l'esigenza di confidare i miei più profondi pensieri al mio caro diario, scrivevo tutto ciò che sentivo dentro e che ero restia a confidare agli altri. Mi faceva star bene confidare tutto al mio caro diario, lui se ne stava lì silenzioso e con pazienza ascoltava tutto ciò che mi turbava o mi che mi rallegrava.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Più che ricordare con piacere direi che lo ricordo con tristezza. Ho iniziato a scrivere il mio libro una notte in cui ero molto agitata per situazione che mi aveva delusa. Ricordo però con piacere quel senso di benessere che ho provato mentre la penna scorreva fluida su quei fogli regalandomi la tanto anelata serenità.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai. Avevo le idee chiare.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Sono affascinata da tutti gli autori, ognuno di loro mi ha dato qualcosa: chi a livello spirituale chi a livello culturale. Però come ho scritto anche nel mio libro quello che mi affascina di più è il Leopardi. Mi immedesimo così tanto nei suoi scritti da fare mia la sua sofferenza e la sua solitudine.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi piace, è molto utile per tutte quelle persone che amano la cultura ma che ahimè non riescono a leggere. Alcuni a causa dell'età avanzata altri a causa della cecità. Ma è piacevole anche per me, che sin da piccola amavo ascoltare i romanzi a puntate che trasmettevano alla radio e ancor oggi mi piace ascoltarli munita di cuffiette quando vado a letto.


 

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Lunedì, 18 Giugno 2018 | di @BookSprint Edizioni