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04 Giu
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Intervista all'autore - Silvia Pizza

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Salve a tutti!
Per me, scrivere è un'attitudine spontanea, naturale, catartica.
La scrittura è da sempre un riempitivo gratificante del quale non potrei proprio farne a meno.
Sono più di vent'anni che scrivo silloge di poesie, riflessioni ad impronta psicologica, narrativa e, ultimamente, m'ispira molto la saggistica sul benessere psico-fisico, sulla spiritualità, sulle dinamiche relazionali e sulla progressione dei sentimenti da quando sfociano ed esplodono fino alla loro estinzione naturale o archiviazione mnemonica.
Mi piace mettermi alla prova con la scrittura di vario genere. Abitualmente spazio dalle tematiche psicologiche, alla saggistica, alla poesia e ancora con fatiche letterarie più impegnative come la narrativa contemporanea.
Prevale in me la voglia di comunicare, di lasciar fluire la fantasia, di farla galoppare nello spazio, di rendere 'vivo' il mio pensiero, di dare sfogo alle emozioni, agli stati d'animo, alle ambizioni.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
É presente in questo libro una buona parte della mia esperienza, in diversi ambiti e sotto svariati aspetti... da quello empatico e solidale, a quello sentimentale e filiale, da quello interiore a quello spirituale.
Ho cercato di esprimere al meglio dei pensieri personali che ho sviluppato con l'esperienza o semplicemente vivendo l'oggi con le proprie consapevolezze.
Ho serbato ogni ricordo, ogni reperto storico, ogni traccia mnemonica per conferire ad essi un'impronta 'eterna'.
Infine, ho organizzato tutti gli elementi raccolti nel mio caos interiore, con una logica e con un criterio che hanno motivato il mio manoscritto, fino a tracciarne un quadro 'multi-sfumature' che rispecchia fedelmente la mia identità.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera è divenuta nel tempo una sorta di vademecum sul buon vivere, sul come ricercare il benessere interiore, come dare senso agli accadimenti e cosa estrapolare da essi per trarne un insegnamento intellettivo.
Il manoscritto è stato uno stimolo costante per perseguire il mio obiettivo letterario, ha rappresentato un fervore nuovo per altri progetti futuri, quasi un'iniezione di adrenalina pura nel sangue per quanto mi abbia sequestrata ed assorbita nell'attenzione e nella concentrazione.
Scrivere questo libro è stato come vivere un appuntamento irrinunciabile, un caleidoscopio ad ampio spettro realizzato coi miei tempi, le mie pause e i miei ritmi incostanti.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo si è rivelata piuttosto semplice nel senso che ho identificato le mie linee-guida come delle autentiche PERLE DI SAGGEZZA, di consapevolezze acquisite nel mio vissuto e di riferimenti culturali che costituiscono, ad oggi, un 'ponte metaforico' tra il passato e il presente.
Sono state successivamente definite 'perle di primavera', perché in questa stagione particolare, io rinasco psicologicamente e mi esprimo in sintonia coi cambiamenti atmosferici e l'aumentare gradevole delle temperature.
Inoltre, in primavera, si risvegliano i sensi, gli appetiti, si avvertono metamorfosi nell'aria, in natura e negli ambienti più disparati... tutto ciò m'invita a guardare con fiducia e ottimismo l'orizzonte, le mie conquiste, le mete da perseguire o comunque qualsiasi bicchiere mezzo pieno.
Ecco, che le mie linee-guida sul buon vivere sono divenute perle di primavera!
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un’ipotetica isola deserta, se proprio devo scegliere un libro intrigante e allo stesso tempo distensivo, credo che punterei sulla trilogia sensuale di Irene Cao.
Infatti, i libri "Io ti sento", "Io ti guardo", "Io ti voglio" sono risultati piacevolissimi nella lettura e altrettanto stimolanti per la psiche.
Come pure, le pubblicazioni successive della stessa autrice sono state recensite avvincenti, avvolgenti e sensuali.
E poi, riflettono parecchio un'indole romantica e di attualità multimediale tra città metropolitane, località europee, paesaggi veneti, friulani e avvenimenti in perfetto stile "naif" o con un'atmosfera di mistero che tiene incollati fino all'ultima pagina.
 
6. Ebook o cartaceo?
Io preferisco il formato cartaceo per una questione conservatrice.
Infatti, conservo gelosamente i libri come tesori intramontabili e m'ispira molto guardarli e tornare a sfociarli anche a distanza di tempo.
Mi piace vivermi un libro nello spessore della carta, nella cura dei dettagli di copertina, nell'impaginazione e nel numero di pagine che lo costituiscono.
Sono propensa anche al formato Ebook ma non sono super-tecnologica coi gli ausili e-reader e altri dispositivi digitali...sono 'moderatamente' utente di questo formato, senza sentirmi dipendente dai social e dalla tecnologia digitale.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho scelto la scrittura fondamentalmente come una passione vera e duratura, come un’inesauribile fonte di gratificazione personale.
Mi sono trovata motivata a continuare in questo ruolo casualmente... forse per i riscontri, i concorsi letterari, la necessità di sentirmi utile per un pubblico che mi segue, il coraggio di uscir fuori dall'anonimato, di essere apprezzata per le mie idee e per come posso 'creare emozioni' in poesia e in narrativa.
Sono tante le variabili che hanno giocato a favore della scrittura e hanno stimolato le mie orme di scrittrice...
Comunque, mi vedo più come un artista emergente, che ha fatto della poesia il suo pane quotidiano e della letteratura un rifugio e un ristoro inequivocabili.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
É curioso come sia sfociata ed evoluta l'idea di questo libro!
Nel senso che ho percepito l'ispirazione del manoscritto con un'energia strabiliante, tra vibrazioni, input e output impazzite che mi hanno letteralmente pervasa tanto da sentirmi 'investita' in piena luce e in piena consapevolezza.
L'ispirazione mi ha avvolta, sconvolta e rivoluzionata nell'ambito letterario da viverla con un bruciante fervore addosso.
Questa corrente 'ispirativa' ha scatenato sublimamente la mia creatività, la mia immaginazione e, in ultima istanza, la messa a punto della bozza.
Sono felice di averla incontrata, saggiata e sperimentata finchè è durata!
L'unico aneddoto che posso riferire riguardo a questo libro è che ho cercato di trattenere il più possibile l'ispirazione stessa, perché mi ha motivato parecchio e mi ha insegnato ad afferrare al volo l'imprinting che sprigiona a livello psichico ed emotivo.
Anche perché, nel proseguo dell'opera, tale energia edificante può scemare irreversibilmente fino ad arrestarsi all'improvviso... se, purtroppo, non ci sono più le condizioni iniziali che la supportano.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si prova indubbiamente soddisfazione man a mano che il manoscritto prende una dimensione di spazio e di corposità nei contenuti e nel numero di pagine che lo caratterizzano.
Dall'altro canto, si avverte fatica mentale e voglia di portarlo a compimento con i tempi ristretti che sono riuscita a dedicarci e con un impegno discontinuo sulla sua evoluzione temporale.
Spero in futuro di ritrovare quel vortice di ispirazione e quella determinazione incisiva che serve costruttivamente a realizzare dei validi manoscritti.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
A questo turno, la prima persona che ha letto il file del libro, è stato il correttore-bozze della casa editrice...
Costui (che non conosco!) ha valutato "interessante" l'opera che ho presentato alla sua attenzione, apprezzando con occhio analitico e introspettivo le consapevolezze che sono emerse dalla sua attenta lettura.
Difatti, il correttore bozze della Booksprint edizioni ha capito la mia motivazione e ha concordato a ragion veduta, con le prese di posizione che ho ampiamente trascritto.
Per me, è stato un RISCONTRO inestimabile!
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è davvero una frontiera allettante nel settore editoriale.
Innanzitutto, perché aiuta e facilita la pubblicità del libro, promuove l'ascolto in diverse situazioni, penso ai viaggiatori in treno, in aereo, in nave o in automobile e non soltanto per una fetta mirata di pubblico.
Poi, questo formato in CD non comporta affaticamento di lettura ma solo di prestare attenzione con l'udito.
Infine, il costo di acquisto di un audiolibro è veramente esiguo!
 

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Lunedì, 04 Giugno 2018 | di @BookSprint Edizioni