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30 Mag
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Intervista all'autore - Michele Milia

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Il mio nome è Michele Milia e vengo da Caltanissetta. Scrivo storie da quando frequentavo la terza elementare. Le storie che scrivevo le tenevo per me: un po' per vergogna ed un po' per paura di essere giudicato. Iniziai a scrivere in rete su EFP usando un soprannome, ma fu proprio su Wattpad che iniziai a scrivere usando il mio nome. Decisi di diventare "scrittore" proprio dopo aver scritto "Il Cielo che ci Unisce"; fu il trampolino di lancio verso una "carriera" che ho sempre sognato.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Diciamo che non ho un momento preferito. Quando riesco a trovarmi solo con me stesso iniziò a digitare sulla tastiera del mio computer. Solitamente però, come chi mi segue su Wattpad sa, scrivo il sabato mattina. E' il momento ideale per pubblicare il capitolo di una storia che sto portando avanti.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
In realtà non ho un autore preferito, però posso dirvi che amo molto i gialli e i thriller.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Inizialmente doveva essere una storia d'amore prettamente inventata, poi però ho deciso di unire la realtà raccontando la mia relazione.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
In questo periodo molti ragazzi tendono ad emigrare in un'altra città per costruire il proprio futuro, così facendo vengono a crearsi queste situazioni di "distanza", che sia d'amicizia, d'amore o anche con i genitori. E questa è stata la base della creazione di quest'opera, quindi, direi che ha influito tanto.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere può essere sia un modo per evadere dalla realtà e sia un modo per raccontarla, infatti, io un tempo usavo la scrittura per fuggire dal mondo che mi circondava e chiudermi nel mio. La mia opera era nata come una storia d'amore inventata, poi però è diventata un arma per distruggere la distanza che separava me e la mia ragazza ed è quindi finita per essere un modo di raccontarci.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto dato che per lo più è auto-biografico
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
La persona più fondamentale per la stesura della mia opera è stata proprio la mia ragazza, lei è stata la fonte d'ispirazione per il mio libro. Penso, infatti, che senza di lei io non avrei mai scritto un libro del genere.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La prima persona ad aver letto il romanzo completo è stata proprio la mia ragazza, felice che io abbia raccontato mediante la mia opera la nascita e le lotte che abbiamo fatto per creare un "noi". Verba volant, scripta manent.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Diciamo che in un mondo tecnologico l'ebook si sta diramando con molta facilità, però io sono sempre dell'idea che il cartaceo è imbattibile poiché da emozioni uniche.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che non debba sostituire la lettura da parte dei vedenti, leggere aiuta a dar sfogo alla propria immaginazione.
"La lettura fa l'uomo completo".
(Francesco Bacone)
Però penso che sia positiva per i non vedenti per non togliere loro la possibilità di "leggere" mediante l'audio-libro.
 

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Mercoledì, 30 Maggio 2018 | di @BookSprint Edizioni