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19 Mar
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Intervista all'autore - Viviana Colombo

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono una donna di 40 anni madre di due splendide bambine Sarah e Chiara. Sono una donna che ha sofferto molto nella sfera privata, una donna che ha sofferto la fine del sogno di un matrimonio felice. Un sogno spento dalle violenze fisiche e psicologiche da parte di un uomo che avrebbe dovuto essere marito, dare sicurezza e protezione. E, invece, proprio in quelle mura domestiche ho trovato lacrime, ho sentito la paura che schiacciava il mio cuore, ho visto negli occhi delle mie bimbe l'angoscia sfociata poi in un grido di aiuto: mamma salvaci, portaci via, abbiamo paura. Mamma portaci in Sierra Leone dove già eravamo state per un anno.

E così il 12 maggio 2017 come mamma ho preso la decisione più difficile della mia vita. Dopo esposti, denunce, querela, verbale pronto soccorso rimasti tutti in un cassetto di chissà quale ufficio del Tribunale, dopo aver visto le mie figlie avere incubi notturni, piangere dalla paura per tutte le violenze psicologiche che subivano da parte del padre, sono scappata in Sierra Leone per metterle in salvo, per restituire a loro l'infanzia calpestata, per ridare serenità, gioia.
Si sono una donna che ora vive con le figlie in Sierra Leone dove Sarah e Chiara sono tornate a vivere. Sono una donna che con la Solidarity, Associazione volontaria fondata dal dott. Samuele Colombo e riconosciuta dal MInistero del Welfare della Sierra Leone, si occupa dei bambini o-5 anni, bambini aiutati anche attraverso adozioni a distanza. Non solo. web editor del giornale online, West Africa Corporation con sede legale a Londra.
Scrivere ha sempre rappresentato per me, fin dai tempi della scuola media, un'opportunità di esprimere me stessa, un'opportunità di parlare con me stessa senza paura di essere giudicata. Io, un quaderno e una penna. Scrivere è come liberare il cuore e dare libero sfogo alle emozioni, alle paure, ai sentimenti. Scrivere significa dialogare con la mia parte più intima. Scrivere è trasmettere il cuore. Non è possibile per me scrivere senza sentire l'anima vibrare.

 

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento della giornata preciso in cui mi dedico alla scrittura. Scrivere è il mio lavoro quindi ogni momento è buono. Può essere la mattina, il pomeriggio o la sera quando ho messo a letto le mie bimbe.


 

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore contemporaneo preferito. Leggo molto i libri dei Santi o spirituali.


 

4. Perché è nata la sua opera?
Questa raccolta di poesie nasce dalla mia esperienza personale, nasce dal mio vissuto, nasce dal mettere a nudo la mia anima e trasmettere ciò che il mio cuore mi comunica. Questa raccolta di poesie nasce dall'ascolto del divino, del sublime. Una raccolta di poesie capace di toccare differenti temi proprio perché differenti sono le sfere che circondano l'uomo. Una raccolta di poesie capace di vedere oltre il visibile agli occhi. Una raccolta di poesie che vuole spingere l'uomo a far vibrare le corde del suo cuore.


 

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Nella mia formazione letteraria hanno influito senza dubbio i miei studi all'Università facoltà Giurisprudenza e le mie esperienze lavorative. Questo anche per un'impostazione dal punto di vista della forma, della sintassi. Ma quando mi metto a scrivere sicuramente influisce anche il contesto sociale nel quale ho vissuto o sto vivendo. Il contesto sociale spesso crea il contenuto.


 

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere non è un'evasione dalla realtà ma mettersi al di sopra di questa con occhi veri, trasparenti, critici. Scrivere significa guardare la realtà in modo crudo senza veli. Scrivere non è evadere dalla realtà ma al contrario penetrare dentro la realtà e raccontarla con occhi onesti. Scrivere è avere, infatti, l'opportunità di parlare della realtà, di dire ciò che si vede, si sente. Ciò che alla luce dei fatti si ritiene giusto o sbagliato.


 

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Questa raccolta di poesie parla del mio vissuto, delle mie emozioni, delle sofferenze che vive la mia anima, dei miei sentimenti. Questa raccolta di poesie è la mia anima che parla mettendosi a nudo.


 

8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì. L'ascolto del Divino che è dentro in ciascuno di noi.


 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho fatto leggere la mia raccolta di poesie ai miei genitori, a mia sorella e mio fratello.


 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Certamente oggi l'e-book rappresenta il futuro oggi. Sempre più persone leggono libri, riviste attraverso l'ebook.

Io francamente sono contenta quando sento uomini, donne e giovani dirmi di preferire ancora il cartaceo. Io acquisto sempre il cartaceo. Quando leggo mi piace fare qualche annotazione o sottolineatura. Per me avere tra le mani un libro cartaceo significa avere un'opera tra le mani.

 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io penso che un audiolibro è senza dubbio utile per chi non può leggere per differenti motivi, ma non credo in questa nuova frontiera. Un libro deve essere assaporato, vissuto in ogni sua parola. Talvolta soffermandosi su una frase, una parola, un concetto.

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Lunedì, 19 Marzo 2018 | di @BookSprint Edizioni