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10 Mar
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Intervista all'autore - Daniele Ferraro

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è tutto, basti pensare che fin da piccolo ho voluto sperimentare con la scrittura, tanto che scrivevo delle storie (anche se brevi) in quaderni a righe. Nella scrittura di questo libro mi è capitato anche di emozionarmi mentre scrivevo, perché sapevo benissimo quello che stavo per scrivere e quello che quindi stava per accadere.


 

2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Posso tranquillamente dire che l'unica cosa della mia vita reale presente in questo libro sono i nomi dei personaggi, nei quali oltretutto per alcuni mi aiutarono i miei amici.


 

3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Bellissimo.


 

4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
A dire il vero non è stato proprio il titolo la scelta più difficile, ma più che altro è stato il contenuto. Ho dovuto cestinare 6 racconti per arrivare a questo, e credo che il titolo sia stata la cosa più semplice.


 

5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se fossi in un'isola deserta, con me vorrei il libro Cast Away, e credo che il perché si spieghi da solo.


 

6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo. La sensazione dello sfogliare le pagine non può essere replicata in uno schermo.


 

7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ricordo bene. Ricordo solo che quando premetti "salva" dopo aver finito il romanzo ero felicissimo.


 

8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea è nata per gioco. Ero in studio con mia sorella, e ad un certo punto dissi, premendo tasti a caso, "Guarda sto scrivendo un libro!"...e in effetti fu quello che accadde quella sera. Mi misi a scrivere per 3 ore consecutive. Non riuscivo più a staccarmi.


 

9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una cosa magnifica... una cosa che non accade tutti i giorni.


 

10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Fu sicuramente mia zia, perché fu lei che mi aiutò con la correzione dell'opera, dato che io all'epoca non avevo Word ma Open Office.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È molto utile se si è in macchina, magari con la voglia di scoprire cosa accade nel capitolo successivo... ma non lo ascolterei mai a letto. Piuttosto accenderei la luce e mi metterei a leggere.


 

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Sabato, 10 Marzo 2018 | di @BookSprint Edizioni