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23 Gen
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Intervista all'autore - Luca Marinelli

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Credo di essere ancora troppo acerbo per parlare di "scrivere" come se fosse un'attività definita e definitiva... quello che posso dire è che aver scritto questo romanzo ha rappresentato in primo luogo una sfida con me stesso.

Se dovessi scegliere un'emozione in particolare, fra le diverse che ho provato durante l'anno che ci è voluto per portare a termine il mio progetto, direi che è stato per lunghi tratti una forma di "autoterapia". Avevo sentito parlare della scrittura come forma di terapia e non avevo mai compreso cosa potesse implicare, cosa significasse. Adesso penso di aver capito qualcosa in più.


2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Tanto, anzi tantissimo. E' il mio primo progetto e ho cercato di rispettare una delle prime regole che mi è stata insegnata: scrivi qualcosa che conosci bene.

Son partito proprio da lì, da me, dalla mia vita, coi suoi pro e i suoi contro, e ho cercato di imbastire una storia che potesse risultare plausibile e credibile.
In fondo... si tratta di uno dei miei tanti sogni e desideri.

 

3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La soddisfazione di scrivere una storia che, come assiduo frequentatore di librerie, sentivo di non trovare. Ho letto tanti libri bellissimi, tanti romanzi riusciti, ma in nessuno a me noto erano presenti tutte le componenti che, come lettore, avrei voluto trovare: un viaggio, un cavallo, un cane e la montagna.

Posso dire che ho cominciato a scrivere qualcosa che avrei voluto trovare sugli scaffali, e spero che possa piacere a più lettori possibili.

 

4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata decisamente semplice per via del contenuto. Nella mia testa era lì, pronta da un po' di tempo.


 

5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ho giocato spesso con questa domanda, anche sondando liste di dischi, canzoni, film e simili...devo ammettere di non essere mai venuto a capo di una soluzione. Credo che sarà così anche questa volta.

Ma un autore che mi ha sicuramente fatto tantissima compagnia è il signor Jack White con le sue Cronache di Camelot... almeno otto dei suoi libri li ho letti più di una volta.

 

6. Ebook o cartaceo?
Non me ne vogliate...cartaceo tutta la vita!


 

7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Come nella finzione narrativa sono una persona normale, con un lavoro ordinario. Ma vivo di tante passioni.

Alcune le ho soddisfatte, altre le sto ancora vivendo, qualcuna è ancora solo nel campo dei desideri. Scrivere era una di quelle cose che mi sono detto "Una volta almeno nella vita devi provarci" (anche perché provare è un discorso...riuscirci è tutta un'altra faccenda).
Spero veramente tanto di esserci riuscito. E al momento non è mia intenzione smettere.

 

8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea in sé è estremamente semplice: è un viaggio che vorrei riuscire a fare, prima o poi.

Quando ho affrontato tutta la parte di lavoro sulla ricerca e la "progettazione" del viaggio mi sono sempre imposto di trovare un percorso che fosse effettivamente praticabile in quelle condizioni. Il risultato minimo cui aspiravo era che il tragitto fosse quantomeno plausibile. Ore trascorse sul web (grazie Google Earth!) mi hanno dato una grossa mano e credo di poter dire di aver centrato l'obiettivo che avevo in mente. E poi parte dei luoghi descritti li conosco e li amo così tanto che, alla fine, è stato relativamente semplice.

 

9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Essendo "un'esordiente totale" (come diceva il grande Paolo Villaggio), al momento provo tantissima soddisfazione mista a un po' di sana paura.

Gli ultimi due mesi, da che avevo solo un mio scritto a farlo diventare un vero libro, sono passati talmente veloci che ancora non ci credo del tutto.
Vedremo...

 

10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una carissima amica che, dalla seconda revisione in poi, mi ha fatto da editor, da "mental coach" e mi ha dato una grande mano. E, altro aspetto sorprendente del "mestiere di scrivere", siamo rimasti entrambi sorpresi positivamente da quanto una storia, di per sé inventata, possa influire così tanto su chi ci sta lavorando. Averlo fatto ci ha dato la possibilità di scoprire delle cose di noi che non immaginavamo.

E poi la mia compagna...che mi sopporta con amore e sostegno nella vita come nel romanzo.

 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Adoro gli audiolibri, soprattutto se "letti o recitati come si deve".

Li ascolto sempre quando posso, in auto in particolar modo.
Ce ne sono di notevoli in commercio. Avvicinano noi lettori a storie o libri che magari non affronteremmo in modo immediato e divertente.

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Martedì, 23 Gennaio 2018 | di @BookSprint Edizioni

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