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13 Gen
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Intervista all'autore - Antonio Larivera

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato in un paese nella provincia di Campobasso in Molise.

Ancora in fasce, la mia mamma ha dovuto fuggire per colpa dei bombardamenti che hanno ridotto in macerie gran parte del paese. Ho vissuto a Larino (CB) per circa diciannove anni poi per lavoro mi sono spostato in Piemonte dove vivo tuttora in un paese della provincia di Torino.
Per oltre trent'anni ho lavorato nella telefonia. Raggiunta l'età pensionabile, ed avendo la passione per il tennis, ho cominciato a gestire un circolo di tennis.
Ho cominciato a scrivere divertendomi nel raccontare la storia di una gallinella ed una gattina che sono capitate per caso nel nostro circolo, pubblicando il libro, "Beatrice Nikita due storie quasi parallele" (Europa Edizioni) successivamente ho raccontando la storia della mia vita pubblicando "Storia di una vita Qualsiasi" Nuova Prhomos.
Con Europa Edizioni ho pubblicato ancora un romanzo ed un giallo.

Nel 2016 ho scritto un romanzo raccontando alcune storie di prostitute che per l'applicazione della legge Merlin sono state proiettate sulle strade con tutti i pericoli che comporta quel mestiere sia per loro che per i clienti.
Il "Soffio di Muffa" è l'ultima mia creazione.
Si tratta di una storia in parte surreale vissuta dal protagonista.
Per la pubblicazione di questi ultimi libri mi sono rivolto alla Booksprint Edizioni che a mio parere conoscono molto bene il loro mestiere e mi sono trovato bene.

 

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La sera oppure i fine settimana.


 

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Carofiglio.


 

4. Perché è nata la sua opera?
Non c'è un motivo particolare, dovevo raccontare alcune storie e le ho raccontate in un libro.


 

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Io mi diverto, ricevo pareri positivi da chi legge i miei libri e questo mi rende felice.

Tanti son rimasti sorpresi da questa mia passione però anche loro sono soddisfatti dopo che hanno letto alcuni libri.

 

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me che sono diversamente giovane è un modo per tenere il cervello in allenamento.


 

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Non molto, solo qualche ricordo piacevole.


 

8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Per la prima volta ho fatto tutto da solo fino alla consegna dello scritto alla casa editrice che ha provveduto ad eliminare i "Refusi" rimasti.


 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Non c'è stato un primo lettore, non appena mi sono giunte le copie stampate le ho distribuite a chi me ne ha fatto richiesta.


 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non proprio, io penso che il cartaceo continuerà ad avere il suo fascino.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che l'Audiolibro ha un indirizzo ben preciso, chi ha la possibilità di leggere personalmente continuerà a farlo.


 

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Sabato, 13 Gennaio 2018 | di @BookSprint Edizioni