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08 Gen
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Intervista all'autore - Aletheia Kourdakis

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Talvolta capita di incontrare personaggi che, per propria natura oppure per un'esperienza passata, si estraniano in qualche modo dalla realtà e non fanno altro che ostinarsi a voler vedere il bene, a voler trovare il buono di ogni situazione: gli ingenui, gli sciocchi, i creduloni. Non so ancora dire se purtroppo o per fortuna, ma prima che mi piombasse questo macigno addosso so di aver speso la vita alla pari dei personaggi descritti sopra. Non mi ritengo una stupida, affatto; che sia stata la mia infanzia travagliata, la mia vita lavorativa frenetica, la mia fiducia nell'amore, qualcosa mi tratteneva in una "bolla", incapace di filtrare la verità cruda e tagliente, la meschinità che permea questo presente e che tanto ammalia i faciloni. Sono sempre stata troppo buona, è questa la dolorosa verità: ingenua, masochista, cieca. Forse mi sono mostrata disponibile e ho nutrito fiducia nelle persone perché spinta da un desiderio di accettazione, forse ho agito subconsciamente nella speranza che esistesse un karma, non
so dirlo con precisione, oltre al fatto che sarebbe inutile stilare un mio profilo psicologico. Ho imparato, mio malgrado, di che pasta sono fatte le persone che mi attorniano (non tutte, grazie al cielo), sono sveglia finalmente e non ho intenzione di cedere perché so che tipo di persona sono io. Ritengo giusto mi conoscano per come son fatta, non voglio compiacere e non cerco di impietosire, ma immagino sia conveniente, lavorando in questo settore, conoscere la mia natura.

 


2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
"HO CHIESTO DI AVERE LE ALI" di Anthony Godby Johnson


Non l'ho letto da adolescente, ma pochi anni fa: era stato consigliato a mio figlio dalla prof. di lettere. Un'autobiografia che mi ha toccata profondamente e che consiglierei agli adolescenti perché, oltre alle tragedie, sottolinea i valori della tolleranza e dell'amore. Amore e odio che si fondono, che mi hanno portata a piangere e a sorridere, data la mia sensibilità. Un ragazzo coraggioso Tony o Tone, come lo chiama il suo miglior amico David. Ricordo di averlo letto tutto d'un fiato, mi ha trasmesso un’insegnamento di vita: combattere con tutte le forze per contrastare i momenti peggiori, anche di fronte a scelte cruciali che a volte non lasciano scampo. Una bella lezione di vita per un adolescente.

SIDDHARTA di Hermann Hesse

Alla ricerca della propria strada: il contenuto di questa favolosa opera. L'ho letto molto tempo fa e riletto nel corso degli anni. L'ho apprezzato tantissimo. Mi sono resa conto che, la lettura di questo libro, dipende molto dalla fase della vita in cui lo si legge, dall'età. A suo tempo mi sono sentita "illuminata". Nel corso degli anni, dopo varie esperienze di vita, ho avuto la sensazione che H. Hesse avesse rubato tutti i miei pensieri, li avesse analizzati accuratamente come un gran conoscitore della natura umana. Il ciclo della vita, ecco cosa descrive in quest'opera: "Cos'è la gioia se non sappiamo cos’è la tristezza, non possiamo conoscere il buio se non conosciamo la luce". Anche se tutto è soggettivo perché ognuno di noi è unico nel l'intelletto, nelle esperienze, ecc., Hesse ci aiuta a capire che nelle nostre ferite risplende la luce della rinascita, la vita può essere si cosparsa di dolore, ma è il nostro atteggiamento ad essere determinante.
Un mio consiglio? Credo che questo libro sia una tappa obbligatoria e non solo per gli adolescenti.

 

3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Io sono fra le persone che rimarranno sempre fedeli al libro cartaceo, all'odore della carta, alle sensazioni che, da inguaribile romantica, mi portano a prediligere i libri alla lettura digitale. Ammetto che il libro cartaceo costa di più, è a volte ingombrante, ma non si rompe se cade, non consuma energia, si trova nei mercatini dell'usato, si può rivendere. L'e-book è dipendente dal pc e dimostra che la tecnologia sta prendendo il sopravvento in tutti i settori. Io compro i libri e questi saranno miei per sempre. Pubblicando ora un libro si, vorrei anche la versione e-book per non essere "tagliata fuori" da quella fetta sempre più crescente del mercato e per rispetto verso quei lettori che preferiscono l'e-reader. Oggi i libri possono essere pubblicati anche su carta ecologica, rispettando la natura ed è così bello guardare la libreria colma di romanzi, libri di storia, edizioni antiche. L'importante è leggere, sfogliando un cartaceo o accendendo un computer. Tutto ciò che è tecnologia, non può essere arrestato, ma non deve a mio parere, influenzare la morte del cartaceo.


 

4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ho cominciato a scrivere favole e poesie fin da bambina, rinunciavo ai giocattoli e ai dolci per comprarmi dei libri: "La capanna dello zio Tom", "Pinocchio", "Le favole dei fratelli Grimm", ecc. Nel mio caso, non si può parlare di genialità o di talento, sono una persona umile, ma fin dalle elementari, i miei voti in lettere erano alti, ho vinto anche dei premi per racconti e fiabe. Leggere mi dà delle emozioni particolari, mi aiuta anche a capire le regole della scrittura. Ho sempre sentito un bisogno insopprimibile di scrivere anche se ho sempre avuto paura di non essere all'altezza. Quello che mi è successo mi ha infuso il coraggio di provarci. È stato un risultato grandissimo poter scrivere la parola fine al mio racconto. La mia prima stesura è un po' contenuta, ma ce l'ho fatta. Forse quando i miei problemi si saranno risolti, potrò dedicarmi a scritture di altro genere, quelle che potranno alimentare la fiamma della mia fantasia.


 

5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Dopo il "fattaccio" che mi è successo, mi sono sentita letteralmente invasa da una frenetica voglia di scrivere la mia storia. Come ho già anticipato, il mio sogno era scrivere, mai avrei pensato che il mio primo romanzo fosse la cronologia di un periodo traumatico, io che sognavo di fate, elfi, magie e cavalieri. Il mio sogno? Era di raggiungere la pensione e finalmente dare spazio alla mia fantasia. Purtroppo il momento giusto è arrivato fra capo e collo e, anche se il genere non era il mio, mi ha aiutata a superare un momento critico che, purtroppo, si sta prolungando nel tempo.


 

6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Un antidoto alla depressione, quando ti rendi conto di dover selezionare tutto, anche le persone che ti circondano, ma mai sarai tradito dal tuo io che prende vita sui fogli di carta. Scrivere aiuta a uscire da un periodo buio e tormentato. Aiuterà anche in seguito a non dimenticare. Sto ancora attraversando un periodo di incertezza verso il futuro, ma sto imparando a conoscere me stessa, il valore della famiglia, di una mamma che ti sta accanto, ti consola, ti protegge e ti aiuta a costruire una corazza contro le malvagità. Mi piace pensare che i miei libri, in futuro, saranno diversi. Sì, continuerò a scrivere con lo stesso entusiasmo e ogni libro sarà il mio primo libro.


 

7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Sì, un sogno nel cassetto fin da piccola. Ricordo che alle elementari i miei non erano temi, ma piccolissimi romanzi fantastici. Mi capita a volte di rileggerli e…mi commuovo.


 

8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Quello che ricordo con piacere? Ho scritto il mio primo libro, ho trovato un editore fantastico, un gruppo fantastico che mi ha coccolata. L'entusiasmo delle poche persone vere che mi sono rimaste vicine e con cui ho condiviso lacrime e sorrisi. Una frase mi è rimasta impressa nella mente: "IL SEGRETO ALICE è circondarsi di persone che ti facciano sorridere il cuore. E' allora, solo allora che troverai il Paese delle Meraviglie".


 

9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
"Sindrome della pagina bianca"? No, non mi è mai capitato, scrivo da una vita, scrivo qualsiasi cosa: emozioni, racconti, poesie, critiche, favole, con entusiasmo, ispirazione. La mia penna? Instancabile!


 

10. Il suo autore del passato preferito?
Ernest Hemingway, è lui il mio autore del passato preferito. Da poco ho riletto "Morte nel pomeriggio", pubblicato per la prima volta nel 1932.

"Tutta la corrida è basata sul coraggio del toro, la sua semplicità e la sua mancanza d'esperienza. C'è modo di combattere tori vigliacchi, tori esperti e tori intelligenti, ma il principio della corrida, la corrida ideale, presuppone nel toro coraggio e un cervello sgombro da qualunque ricordo di un lavoro precedente nell'arena". Chi leggerà il mio libro potrà capire perché questo racconto si avvicina alla mia esperienza.

 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Quando leggo, mi piace evidenziare frasi che mi colpiscono, annotare riflessioni, scrivere appunti, riferimenti (naturalmente a matita). So che, quando decido di leggere un libro, devo prendermi i miei spazi, rilassarmi e dedicarmi esclusivamente alla lettura. Sicuramente con l'audiolibro i miei occhi riposerebbero, riempirei anche i piccoli spazi della mia giornata, mi sentirei coinvolta ascoltando varie voci con timbri diversi. Proverò questa esperienza, per il momento assaporo ancora l'intimità che si crea fra me e un testo cartaceo. Trascorriamo anche troppo tempo incollati a dispositivi elettronici e …il troppo storpia. Retrograda? No… romantica.


 

 

 

 

 

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Lunedì, 08 Gennaio 2018 | di @BookSprint Edizioni

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