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06 Nov
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Intervista all'autore - Caterina Fregoli

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nata a Prato ma non mi sento di appartenere a questa città. Il mio babbo è nato e cresciuto a Livorno, la mia mamma a Piombino, ho parenti sparsi fra Siena, Pisa, la splendida Val d’Orcia. Per cui non mi sento di appartenere a nessun luogo in particolare ma tutti sono nel mio cuore.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Il mio! Scherzi a parte, consiglierei “Il mondo di Sofia” romanzo di Jostein Gaarder o “Illusioni di Richard Bach”. Comunque a parte questi che sono datati, ci sono autori nuovi che stanno cercando di aprire le menti e che sono anche più attuali.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Non bene. Sarò all’antica, ma poter toccare le pagine, sentire l’odore della carta rimane sempre un esperienza affascinante.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Ho sempre scritto, racconti, pensieri, fiabe ma sono andati sempre perduti. Solo ora sono riuscita a non perderli perché rimangono in memoria dentro il computer.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Tutti ci facciamo delle domande e talvolta è bello poter condividere con gli altri le risposte che sembrano importanti.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Di cercare l’ Amore, quello con la “A” maiuscola, l’energia Cristica, che nulla ha a che vedere con la religione cristiana. Bisogna cercare dentro di noi e mai fuori o negli altri. Questo era l’errore che faceva Haria nel racconto.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Come ho detto, ho sempre provato piacere e soddisfazione a scrivere. Ma non avrei mai pensato di pubblicare qualcosa di mio.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

La voglia di scrivere è nata con me, ma da quando ho l’opportunità di non perdere quello che scrivo diventa tutto più piacevole e di soddisfazione.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

Iniziare la Storia di Kara è stata un’esigenza, ho sentito il bisogno di scrivere qualcosa che desse un senso alla vita. No, non ho mai pensato di non finirlo anche se l’ho modificato diverse volte.



10. Il suo autore del passato preferito?

Richard Bach.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

L’audio libro lo trovo interessante, soprattutto per chi ha problemi agli occhi. Poi fa tutto parte della tecnologia e va bene così.

 


 

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