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18 Ott
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Intervista all'autore - Rosaria Pipitò

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono un’appassionata di diritto. Vengo dalla Sicilia e ho deciso di diventare scrittore per donare in modo chiaro, con un linguaggio diretto e alla portata di tutti la novità legislativa dell'art.319quater. L'articolo del saggio punisce sia il cosiddetto soggetto attivo che il soggetto passivo, per cui questo nuovo approccio al diritto è frutto di una evoluzione del pensiero moderno del libero arbitrio di ogni soggetto.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Scrivo la mattina presto la bozza e il giorno successivo la correggo.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Raffaele Cantone presidente dell'Anac e leggo libri di diritto.



4. Perché è nata la sua opera?

L'opera è nata per la portata innovativa dell'articolo 319 quater; da questo articolo comincia una nuova concezione del reato: si responsabilizza anche chi subisce il reato trattato, tant'è che ne potrebbe diventare concorrente al reo e con esso punibile dalla legge.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Il contesto sociale in cui sono cresciuta è un contesto difficile in cui è rischioso perfino fare una denuncia per un torto subito. Di questo contesto presto uscirà il mio secondo libro.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Per raccontare la realtà.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Di me c'è tanto nelle riflessioni conclusive. E poi c'è un'utopia: norme premiali nei codici.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Sì, una giovane avvocatessa di Napoli che mi ha preparato alla tesi di laurea.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

A Vito Pacelli.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Si, il futuro è digitale.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Va bene per i romanzi ma non per i saggi forensi.

 

 

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Mercoledì, 18 Ottobre 2017 | di @BookSprint Edizioni