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14 Ott
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Intervista all'autore - Francesco Masia

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nato e cresciuto in Sardegna, e solo la morte mi staccherà da lei, da lei ho tratto l’ispirazione sin da infante. Ho girato, ho lavorato ma son, seppure costretto dal destino, tornato a scrivere infatti questa è la mia sedicesima opera pubblicata e non credo sia finita, sempre che, la salute lo permetta.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

La poesia, questo libro per esempio, fa riflettere.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Sono convinto che il progresso avrà e seguirà il suo percorso, sarà dominato dal virtuale ma, la carta resisterà.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Un amore imponderato.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Leggevo di un poeta Giapponese del 17° secolo e fui colpito dal suo modo, con caparbietà mi cimentai ad utilizzare quel modo nel mio Sardo, lo proposi e fu gradito dai miei lettori.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Che viviamo in un mondo unico, e anche attraverso la poesia si può ritrovare l unicità dei popoli, non a caso il titolo e ''Tres culturas'' Tre culture.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

No, sin da piccolo amavo scrivere poesia.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

L'incontro con una filologa che, scommetteva sul coraggio di scriverlo in Sardo, con la traduzione.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

Mai, sono determinato e le opere di qualsiasi genere le porto sempre a termine.



10. Il suo autore del passato preferito?

Leopardi, ma in questo caso il mondo della poesia antica Giapponese.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

É interessante e intrigante.

 

  

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