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13 Ott
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Intervista all'autore - Claudio Bertani

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Una droga che mi trascina in un altro mondo, una religione sciamanica che mi apre le porte di rivelazioni, incubi e realtà alternative, ecco cos'è per me l'atto, quasi sensuale, dello scrivere...



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Qui dentro, tra queste parole, annega persa nel buio una goccia di sangue dei miei mille volti. In questo caso, partendo ovviamente da posizioni politiche e sociali, personali, estreme e facilmente discutibili, si snoda una storia avvincente e densa di avventura e colpi di scena che mi da anche l'occasione di presentare la fragilità dei sentimenti e l'ampiezza del mio cuore, sempre in cerca di verità ed emozioni. Parte dalla testa, ma è un libro che lavora sempre più con l'anima ad ogni pagina.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Questo libro altro non è che una semplice dichiarazione d'amore per una donna.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Il titolo lo penso sempre alla fine. Sono state ore traumatiche. all'improvviso poi, mi coglie assieme la visione della copertina e, con essa anche il titolo arriva da sé.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Personalmente mi porterei l'antologia completa di Edgar Allan Poe, oppure l'Immortalità di Milan Kundera. Ma forse, dato che sono un grafomane, sarebbe meglio munirmi di centinaia di penne e tonnellate di fogli di carta, altrimenti divento matto...



6. E-book o cartaceo?

Forse i Flinstones sono meno antiquati di me. Fosse per me, rivivrei benissimo ai tempi di Marco Aurelio. Quindi sebbene apprezzo la novità dell'e-book, perché lo vedo come un modo intelligente di utilizzare la tecnologia, io sono sempre per avere la carta tra le mani e sfogliarne le pagine. È come se ogni persona che legge stia accarezzando l'anima dello scrittore, mentre sfoglia il suo libro.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Per evadere da problemi e difficoltà, almeno con la testa, sin da piccolo tendevo a rifugiarmi in un mio mondo alternativo, cominciando ad inventarmi delle piccole storie. Pian piano ho capito anche quale potere si potesse avere tra le mani. Inoltre, da quando ho cominciato a suonare la batteria, a 14 anni, oltre a suonare cover, proponevo anche pezzi miei, che cantavo dopo aver scritto i testi...



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Ero in un bar assieme a tre amiche e non pensavo a nient'altro che a rilassarmi. Una di queste amiche prima parla dei prossimi viaggi che vorrebbe fare. La parola "viaggio" mi rimane stampata in testa. Dopo un ora circa, l'altra ricordo che dice un' altra parola che rimane anch'essa impiantata nel cervello, e le due si collegano assieme da sole in uno strano e autonomo percorso mentale tutto loro. D'improvviso chiedo alla terza amica, la barista, un foglietto di carta per prendere le ordinazioni, e lì ci scrivo sopra, perso in un estasi tutta mia, il primo abbozzo della trama.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Sicuramente, dopo tre anni di sforzi e notti passate a dormire poco o niente, è di certo una bella soddisfazione!



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Il mio collega di turno, al quale durante il tempo libero, dettavo il mio manoscritto perché lo battesse rapidamente a macchina, mentre io ne modificavo l'intreccio. C'è rimasto di sasso.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Essendo anche un musicista, e considerando la forza e l'energia delle parole, che sono di certo, nel suono la prima musica creata dal genere umano, oltre a considerare l'incredibile potenzialità della lingua italiana, sono assolutamente favorevole!

 

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