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10 Ott
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Intervista all'autore - Sara Stuani

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nata a Mantova il 25 giugno 1985 e attualmente mi divido tra due città: Mantova (la mia città di origine alla quale sono particolarmente legata e dove vive la mia famiglia) e Milano (la mia città del cuore, che più mi rappresenta). Mi sono laureata a Ferrara sei anni fa e attualmente lavoro come farmacista nella farmacia di famiglia. Ho deciso di diventare scrittrice un giorno quando, rovistando nella soffitta della mia bisnonna, ho trovato il suo antico ricettario di cucina. Sfogliandolo ho assaporato quel senso di tradizione che ormai è andato perduto e ho sentito forte il desiderio di condividere con tutti i lettori le sue antiche ricette e di rivivere il ricordo della mia bisnonna trasportando il lettore all'interno della sua casa. Anche se purtroppo non ho mai conosciuto la mia bisnonna sono riuscita, attraverso i racconti di mio padre a ricostituire la sua storia attraverso un percorso culinario. Ho attentamente raccolto tutte le sue ricette e mi sono divertita a cucinarle tutte una dopo l'altra.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Mi piace scrivere la sera dopo cena, rappresenta per me un rituale. Mi siedo in cucina con una tazza di tisana fumante e posso andare avanti a scrivere anche per ore. È il momento della giornata in cui riesco a concentrarmi meglio e mi rilassa molto.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Mi piace moltissimo Alessandro Baricco in tutte le sue opere. Attualmente sto leggendo: “Un nuovo mondo di Eckart Tolle” che descrive la dominazione della mente sull'uomo e cerca di fornire lezioni di vita affinché ogni individuo riesca a condurre la propria esistenza con maggiore consapevolezza.



4. Perché è nata la sua opera?

Perché ho sentito forte il desiderio di riportare un po'di tradizione in quest'epoca dove ormai si sono persi i veri valori. Penso che abbiamo molto da imparare dai nostri bisnonni e dai nostri avi.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Moltissimo, per questo devo ringraziare i miei genitori che mi hanno trasmesso valori importanti che al giorno d'oggi non sono facili da trovare. Mi hanno cresciuto circondata di amore e mi hanno insegnato ad amare la vita e ad essere sempre forte e determinata nel conseguire i miei obiettivi.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Entrambe le cose, mi piace raccontare la realtà ma quando scrivo mi calo in un'altra dimensione che mi permette di staccare la spina dal mondo reale per un po'.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Moltissimo, parlo della mia famiglia e delle mie radici, di come le tradizioni hanno influenzato il mio presente ed il mio modo di affrontare la vita con tutte le sue avversità.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Mia madre, la mia roccia ed il mio punto fermo. Lei è il mio modello di vita, è una donna fortissima ed è per me fonte di ispirazione ogni giorno. Nonostante non abbia avuto una vita facile riesce ogni volta a rialzarsi e ad affrontare la vita con grinta e coraggio.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

A mia madre appunto, lei è il miglior giudice per me.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Penso di sì, ma non ne sono entusiasta. Non c'è niente di meglio che avere tra le mani un libro, sentire il profumo della carta e poter sfogliare le pagine. L'e-book secondo me ha un approccio freddo.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Preferisco l'audiolibro all'e-book. È come tornare un po' bambini e sentirsi raccontare una favola.

 

 

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