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05 Ott
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Intervista all'autore - Angelo Pagano

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Nativo di Trinitapoli (BT), di professione Infermiere da oltre trenta anni, ho iniziato la carriera a Milano presso il reparto di oncologia chirurgica toracica dell'Istituto Nazionale per lo Studio e la cura dei Tumori dove ho lavorato per circa dieci anni. Dopo aver vinto un concorso, sono riuscito a tornare in Puglia ad Andria all'Ospedale "L. Bonomo", dove lavoro tutt'oggi. Grazie a mio Padre che ci teneva al nostro livello culturale, ho preso due diplomi (Agrotecnico, Infermiere) e durante l'adolescenza ho iniziato a scrivere poesie e, nel 2006, ho pubblicato autonomamente una raccolta dal titolo "Luci dal fondo", poi ho provato a scrivere romanzi e gialli ("L' Amore di un Angelo", "Il ventaglio della signora Norha"). Dopo il successo de "L'Amore di un Angelo", mi dedico alla scrittura quando posso e sento che devo migliorarmi se voglio che la scrittura diventi qualcosa di più di una semplice passione.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Non ho dei momenti stabiliti, scrivo quando sono in vena di farlo e se l'ambiente circostante lo permette, cioè se non ho altri impegni familiari e/o di altro tipo.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Mi piace la poesia del Cav. Gianni Iannuale, Italo Svevo, Antonio Aschiarolo.



4. Perché è nata la sua opera?

L'intento è puramente educativo e comunicativo, nel senso che mi rivolgo ai giovani per lo più, affinché percepiscano che il raggiungimento dei loro obbiettivi, tramite il sacrificio, la fatica e l'impegno, sia motivo itinerante per la loro vita nel rispetto delle leggi e del prossimo, con amore che a mio parere è il motore dell'umana sopravvivenza.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Indubbiamente molto in quanto mi ha consentito di trarre delle conclusioni preziose da tramandare quali principi fondamentali come libertà, democrazia, rispetto reciproco, amore e fede in Dio.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Nel mio caso, entrambe le cose.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Molto, scrivere è lo specchio della mia anima.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Mia moglie ed indubbiamente, le mie figlie Roberta e Federica.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

A mia moglie.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Penso di sì anche se personalmente, preferisco il profumo del libro cartaceo ed il contatto con le pagine.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Penso che il linguaggio del narratore possa in qualche modo alterare ciò che l'autore vuole trasmettere al suo pubblico, rendendo l'opera scritta "teatrale" e/o radiofonica.

 

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Giovedì, 05 Ottobre 2017 | di @BookSprint Edizioni

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