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16 Ago
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Intervista all'autore - Arianna Vitti

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere è quell'insieme di parole che unite diventano vero e proprio sentimento, quell'unione di lettere che trasmette la forza delle tue sensazioni. A volte mi basta un colpo di palpebre, per essere catapultata in un mondo fatto di memorie, fotografie, pagine ingiallite, silenzi e battiti. Un mondo in cui i sospiri vengono ascoltati, con estrema attenzione. Un mondo in cui anche il passo più delicato e silenzioso fa rumore, e racconta storie. Un mondo per poche anime.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Credo che quando si scrive, si pensa sempre a qualcuno, a una determinata emozione, a qualcosa che è rimasta incastrata tra gli occhi, le parole e le sensazioni; perché al suo interno c'è sempre una parte di viaggio personale.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Scrivere questo libro è stato l'inizio di un sogno, un gesto inaspettato, quel fiore nato sul ciglio della strada forte e coraggioso. Ha significato dare spazio alle mie parole e alla storia che è entrata nella mia penna.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Il titolo è stata la cosa più semplice da decidere. è venuto in mente dal principio, quando ancora il libro stava prendendo forma silenziosamente. Credo che “Battito D'ali - Il ritmo delle emozioni”, rispecchi pienamente la protagonista, il suo vissuto e la costante ricerca della bellezza della libertà, un po’ proprio come una farfalla che dopo il suo percorso evolutivo gode degli istanti di bellezza che la circondano.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Su un’isola deserta porterei un taccuino, il tempo libero a disposizione potrebbe scatenare l'energia creativa, o magari scrivere un diario di bordo che si possa poi trasformare in un bel libro della mia avventura. Ma se potessi porterei anche Nicholas Sparks uno dei miei scrittori preferiti, un insuperabile narratore dei sentimenti, perché avrei bisogno sicuramente di una sua storia, e delle sue parole sull'amore, sul destino e vivere emozioni.



6. E-book o cartaceo?

Senza dubbio cartaceo, amo il profumo che solo la carta stampata sa dare, quella sensazione di sfogliare le pagine con le dita e percepire attraverso la carta la storia raccontata.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Tutto è cominciato per colpa di certi libri, e di certi loro scrittori. Leggevo e mi appassionavo e mi chiedevo come avessero fatto a spiegare meglio di me cosa provavo, ciò che sentivo. Allora pensai che scrivere dovesse essere una cosa meravigliosa, allora cominciai a proiettarmi dentro questi fogli e ad usare una penna per dire quella che sono. Scrivo quando ho bisogno di far uscire i miei pensieri, di straparlare.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

“Battito d'ali” nasce nella mia testa, quando conobbi una persona che amava la fragilità, ma anche la tenacia delle farfalle. Quel piccolo bruco che ancorato alla terra, lotta per sopravvivere fino a sfoderare quelle bellissime ali con cui volare. Così ho deciso di mettere per iscritto, la storia di questo battito d'ali e la sua tenacia nell'inseguire un sogno nonostante le difficoltà della vita.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Non credo che ci possa essere una parola adatta per descrivere la sensazione che si prova, quando il tuo sogno diventa realtà. Quando le tue parole, le tue sensazioni, le tue lacrime, i tuoi battiti di cuore possono entrare nelle vite di altre persone.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

La prima persona a cui ho mostrato una bozza, ma non il libro finito è stata una persona per me importante, una sorella maggiore, perché anche grazie a lei che è nato questo pezzo di cuore. Un grazie però lo devo ad una mia amica che mi ha seguito in questa avventura.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Leggere è sicuramente un attività che fa bene, sia alla mente che allo spirito. Però purtroppo attualmente non tutti lo fanno più, a causa anche della mancanza di tempo, quindi se si può far avvicinare i giovani o chi non ha molto tempo da dedicare alla lettura, alla conoscenza attraverso dei file audio perché no? Anche se dovessi dare un consiglio direi di prendere un po’ di tempo per se stessi e di leggere avendo tra le mani un libro sfogliandolo con le dita, si possono riscoprire tante sensazioni e vivere nella vita diverse storie.

 

 

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