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10 Ago
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Intervista all'autore - Valter Sacchi

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nato a Roma nel 1947, era il 20 marzo. Come in molte famiglie dell'epoca mia madre era una casalinga e mio padre un impiegato dello Stato. Ero l'ultimo di tre fratelli. Abitavo nel quartiere di San Giovanni di cui conservo ricordi bellissimi. Nel 1956 frequentavo la terza elementare quando una malattia mi costrinse a casa ammalato per circa un mese. Ricordo quel giorno meraviglioso di febbraio quando Roma si coprì di neve, e io guardavo fuori, dalla finestra della mia stanza, quella coltre bianca stupenda. La mia adolescenza si è sviluppata a Roma, città che amo, e che ho sempre avuto nel cuore anche dopo, quando per lavoro, ne sono spesso rimasto lontano.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Consiglierei i libri che io stesso divoravo quotidianamente assetato come ero di conoscere mondi lontani. Quei mondi descritti così bene nei romanzi di Emilio Salgari, di Kipling, di Stevenson e Verne. Trovo che quei libri siano di grande insegnamento ancora oggi (infatti sono numerose le loro ristampe) perché parlano di valori di solidarietà, di amicizia e di giustizia.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Personalmente avendo trascorso una vita nel mondo "digitale" ed informatico, non posso che essere favorevole all'e-book che, per altro, trovo molto comodo ma non posso neanche ignorare il fascino che ha il libro cartaceo e il piacere che dà nello sfogliare le sue pagine. Penso comunque che in futuro sia ineluttabile che l'e-book acquisisca le maggiori quote di mercato. Nell'era del mondo "liquido" e "digitale" i cui contenuti sono alla portata di tutti sin dall'infanzia, non penso si possa prevedere un'inversione di tendenza. La sfida è saper gestire questa transizione.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

La scrittura per me è sempre stata un amore ponderato. Trovo che scrivere sia un mezzo straordinario per comunicare e trasmettere emozioni agli altri, vicini o lontani che siano. Ho iniziato ascrivere sin da bambino, piccole storie o ingenui "romanzi", così per il gusto di farlo, per leggerli io stesso.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Le poesie contenute nel libro sono in realtà, tranne due ("Suoni" e "I colori dell'arcobaleno") testi di componimenti musicali scritti da me. C'è da dire che ho sempre composto prima le parole e su queste poi adattato la musica. Queste poesie sono state scritte nel corso degli anni , spesso ispirate da fatti accaduti a persone a me vicine o a vicende che hanno attratto l'attenzione dei media. Ad esempio alcune poesie sono contro la guerra come "Non Credi" che ho scritto pensando all'inutilità delle guerre e all'ipocrisia con la quale spesso vengono giustificate.

La poesia "Corale" l'ho scritta ai tempi della rivoluzione sandinista quando un mio collega , un ingegnere di grandi ideali , si dimise dal posto di lavoro per andare a contribuire alla rinascita del Nicaragua. Tornato in Italia morì poco dopo.

Sempre a proposito di guerre "Amore" è ispirata alla scomparsa dei sentimenti di umanità. "Quel villaggio che nessuno sa" si ispira alla strage di Tall el Zaatar , o anche di My Lai. Poi vi sono componimenti che parlano dei sentimenti di amore e di amicizia , della nostalgia della gioventù , del tempo che corre, della speranza di un mondo nuovo, dell'emigrazione ("L'emigrante" è stata scritta quando il fratello di mia moglie emigrò in USA). Da ultimo credo che il desiderio di scrivere queste poesie, così come alcuni romanzi, sia stato per me generato dal voler trasferire agli altri fiducia e amore per il prossimo. Credo fortemente che sotto questo cielo non debbano esistere divisioni, tutti dobbiamo finire prima o poi, quindi dovremmo cercare di vivere questa vita senza egoismi perseguendo ad ogni costo la pace. Un'umanità siffatta sarebbe certamente la speranza per un mondo migliore.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Semplicemente di sentirsi parte del mondo, un mondo variegato e complesso, sempre più complesso ma dove la sola speranza è data dall'uomo se saprà capire e agire secondo i valori dell'amicizia e della solidarietà.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Come ho detto in precedenza sin da piccolo mi dilettavo a scrivere storie e piccoli romanzi. A scuola la cosa che più mi divertiva era svolgere i temi, era quello lo spazio dove sviluppavo la mia fantasia e la mia creatività. Scrivo non per avere successo o per professione, scrivo per comunicare , lasciare una traccia sperando così di contribuire a tramettere qualcosa di positivo per un mondo migliore.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Il libro è nato quasi per gioco, ho messo insieme alcuni testi e mi sono chiesto perché non vedere se possono destare l'interesse di qualche editore? Ho trovato questa splendida realtà della Book Sprint Edizioni che mi ha dimostrato fiducia. So che la poesia non è un filone molto commerciale, ma ripeto a me interessa comunicare, non pretendo altro.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

Francamente no, proprio per come si è sviluppato nel tempo. Non è stato scritto in un'unica volta. Si è stratificato negli anni, solo alla fine di un percorso ho preso la decisione di provare a pubblicarlo.



10. Il suo autore del passato preferito?

Umberto Eco, e andando più indietro nella poesia Montale, Leopardi e Foscolo.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Credo che l'audio libro sia l'evoluzione digitale del libro stampato e dell'e-book. È uno strumento che può avvicinare sin dall'infanzia le persone alla cultura, così come essere uno strumento più immediato di fruizione per quanti non hanno il dono della vista. L'audiolibro può essere un elemento di grandissima diffusione con la capacità di narrazione, di rappresentare immagini, di aprire link di approfondimento dando alle storie che racconta una dimensione nuova tutta da vivere.

 

 

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