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08 Ago
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Intervista all'autore - Laura Hoxhara

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Ho sempre vissuto a Firenze ma le mie origini sono albanesi. Sono cresciuta attraverso i racconti di mia madre, che mi teneva tra le sue braccia facendomi sognare ad occhi aperti. Da lì mi sono appassionata ai libri, grandi compagni in particolari momenti. Da lettore incallito ho deciso di sperimentarmi e mettermi in discussione dando voce ai pensieri e alle mie "fantasie" creando storie. Ma mai avrei immaginato di esser definita con il termine di scrittore.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Si sa che la notte porta consiglio ed è forse il momento in cui nell'arco della giornata ci fermiamo di più a riflettere, isolati dalla monotona o frenetica vita di tutti i giorni. Ed è forse la sera, prima di in cui i pensieri prendono vita e diventano parole.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Penso che gli autori più coinvolgenti di questo secolo siano Luca di Fulvio, Wulf Dorn e Oriana Fallaci.



4. Perché è nata la sua opera?

Ho voluto scrivere questo libro, non soltanto come sintomo di sfogo, ma soprattutto per riportare a galla alcune tematiche ed alcuni valori che oggi giorno vengono trascurati. È nata dall'osservazione e dal confronto di vari problemi.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Posso dire soltanto che ogni contesto tende ad influenzarci. Nel mio caso alcune situazioni mi hanno trascinata più di altre.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Entrambe. Per molti scrittori scrivere è il nascondiglio perfetto per altri la propria voce con cui si raccontano senza timori.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Ogni parola per uno scrittore rappresenta un frammento di se stesso. Sei tu che crei e sei proprio tu che entri nella tua creazione.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Una moltitudine di qualcuno. Da chi ti sta vicino tutti i giorni o da quei sconosciuti che in maniera del tutto inaspettata si accomunano al tuo modo di essere.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Alla donna che mi ha trasmesso questa passione, mia madre.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Ormai la tecnologia è l'arma del nuovo secolo e trovo l'e-book un ottima innovazione, molto utile ed efficace. Ma spero che il buon vecchio libro cartaceo rimanga, l'odore di stampa è imparagonabile.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Penso che sia un ottimo mezzo, molto originale.

 

 

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Martedì, 08 Agosto 2017 | di @BookSprint Edizioni