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05 Ago
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Intervista all'autore - Aldo Gervasio

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nato a Grumo Nevano, in provincia di Napoli, dove ho vissuto gli anni della scuola elementare. Ho compiuto gli studi medi e il ginnasio a Vico Equense (Napoli), presso la Scuola Apostolica dei Padri Gesuiti. Ora vivo a Cassino, in provincia di Frosinone, dove sono impegnato in varie attività educative parrocchiali.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Decisamente consiglierei di leggere "Il piccolo principe", che credo sia uno dei capolavori della letteratura educativa. È un libro per i piccoli, ma che dovrebbero leggere i grandi.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?

Penso che sia un patrimonio che si andrà perdendo. Questo è il motivo per cui bisogna lottare molto, perché il cartaceo non venga fagocitato dall'elettronica.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Può essere sia l'uno che l'altro, ma la vera scrittura è quella che nasce dal cuore e come tale, non si può essere scrittori a comando, a meno che non si tratti di studi e ricerche. Sono convinto che lo scrittore vero e autentico è quello che sta dentro di noi.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Mi ha spinto un interesse particolare per la formazione dei giovani, ma soprattutto per la formazione della famiglia e del dialogo familiare. La famiglia si sta evolvendo in senso negativo, cioè si sta stravolgendo il suo autentico significato. Occorre una nuova paideia, cioè un modo nuovo di rigenerare la famiglia, perché diventi il luogo comune dove si nasce, si cresce e si matura nella solidarietà e nell'empatia, che è amore.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Leggete, leggete, leggete. Scrivete pure, se ve lo detta il cuore, ma leggete, leggete, leggete.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Decisamente un sogno nel cassetto. fin da piccolo ho sempre sognato di scrivere. I miei racconti, che sono ancora nel cassetto, hanno preso consistenza nell'adolescenza, quando mi sono appassionato agli studi di filosofia e di letteratura.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

I miei studi, le mie ricerche in campo educativo. Essendo io pedagogista e psicologo, oltre che insegnante, ho sempre avuto contati con famiglie. Molte di queste presentavano anche seri problemi. Ciò ha determinato il mio approfondimento e la scrittura del libro.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

No, mai, perché dovevo farlo. Ho pensato di non poterlo pubblicare, perché non conoscevo canali adeguati.



10. Il suo autore del passato preferito?

Decisamente Leopardi, Pascoli, Manzoni.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

È un ottimo investimento culturale, che entra subito nella persona, ma personalmente, data la mia non giovane età, preferisco il cartaceo.

 

 

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