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23 Giu
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Intervista all'autore - Riccardo Cappelletti

“Secondo posto al concorso letterario Città di Trichiana, sezione fantasy”

 

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono un insegnante di pianoforte, pianista e organista nella chiesa di S. Marco a Firenze, città dove sono nato e cresciuto. Ho viaggiato in Europa, negli Stati Uniti, Canada, e poi in Asia Minore, dove sono stato ispirato, in buona parte, per la stesura dei miei racconti. Mi interesso di molti aspetti dello scibile umano, dalla astronomia alla matematica, dal mistero della vita ai filofosofi e ai grandi personaggi della storia. 


2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Tutto ciò che tende ad aprire la mente e a interrogarci su chi siamo. Comunque consiglierei, ad esempio, l'Amleto, capolavoro senza tempo, intessuto di passioni, trame, e miserie umane ancora attuali, e credo che lo saranno per un bel po' ancora. Basta aprire un qualunque quotidiano per accorgersi che sicuramente lo sono ancora oggi.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Un libro non è solo parole. Il toccarlo, l'odore della carta, l'aspetto generale, che ci accompagnano, ad esempio, la sera, distesi sul letto, lo fanno assomigliare ad un'amante che ci conduce là, sulla soglia della porta dove iniziano i sogni.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Nel mio caso è più un colpo di fulmine. Tuttavia convengo che una trama molto articolata possa aver bisogno di esser prima ben ponderata, ma senza mai dimenticare l'empatia verso chi legge e quindi il suo massimo coinvolgimento emotivo nelle vicende narrate.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

La risposta a queste domande: “È possibile vivere una vita straordinaria e ordinaria al tempo stesso? C'è un limite alla conoscenza oggettiva del mondo, dell'universo, ciò che la scienza persegue da sempre, oltre il quale non esistono più domande e, di conseguenza, risposte?”



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Ci si può sentire soli, completamente e senza appello; soli non in senso psicologico o esistenziale, temi già abbondantemente trattati, ma perché unici al mondo, e contemporaneamente essere in stretta relazione con gli altri? Leggere per credere!



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Ricordo che in seconda media vinsi una borsa di studio che ho ricevuto fino alla superiori. Ho scoperto che questo talento affiora prepotente in momenti chiave della mia vita, come possono essere separazioni, incontri, forti esperienze. I miei viaggi poi fanno sia da incubatrici che da cerniere di questi momenti, nei quali elaboro in modo creativo tutto il "materiale" emotivo vissuto in precedenza.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Questo libro non avrebbe mai avuto vita se un giorno, per caso, non fossi andato a visionare delle mail spedite da un altro indirizzo. Ed è lì che l'ho ritrovato! Sì, perché pensavo di averlo ormai perduto per sempre, di averlo cancellato per sbaglio! E invece ... Segno del destino? Chissà...



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

No. Ho sempre avuto abbastanza chiaro dove volevo arrivare.



10. Il suo autore del passato preferito?

Beh, l'ho già fatto intuire, anche se ovviamente ce ne sono altri. William Shakespeare, naturalmente!



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Perché no? Ottima idea! Grazie!


 

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Mercoledì, 05 Luglio 2017 | di @BookSprint Edizioni