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19 Giu
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Intervista all'autore - Alberto Tirelli

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nato a Gualtieri (RE), cresciuto nello stesso paese sino al 2001. Questo paese della bassa reggiana, rieverasco al Po, mi ha plasmato il mio essere. Ho vissuto i momenti più belli di questo fiume. Le sue spiagge, la sua natura e le lunghe nuotate nel periodo estivo. Ho inalato le sue nebbie negli autunni. Tutto ciò, con un ambiente familiare modesto, ma denso d'amore, mi ha fatto l'uomo che sono. A Gualtieri vivono le mie figlie, la mia nipote e tutto ciò che ho dentro l'anima. Porto con me l'amore e gli ideali di io padre, per tanti anni vicesindaco, ed ancora lo ricordo e lo porto nel mio cuore, come mia madre. Questo sono io, un amante della mia terra nonostante le lunghe notti con l'ansia nel cuore, passate sulle rive del fiume in piena come esperto della protezione civile. Tutto ciò a contribuito a rendermi uomo e in pace con me stesso. Scrivo e riscrivo, da tanti anni fa, ciò che mi detta il mio animo. Spesso sono sensazioni, ricordi ma sempre con un occhio rivolto al domani. Dico purtroppo perché vorrei ancora fare progetti per il futuro, le mie condizioni e l'età non lo permettono, così domani rivedrò il sole sorgere e sarà un nuovo giorno da vivere.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

È da molto che non leggo libri per adolescenti ma leggo spesso libri per bambini di cui mia figlia esegue le illustrazioni. Di libri pubblicati non saprei cosa consigliare. Ricordo però un libro della mia infanzia che ho avuto come regalo "Lo Schiaccianoci". Conservo tanti ricordi ed ancora oggi lo conservo nella mia modesta biblioteca. Poi "Il Piccolo Principe" e tanti di Rodari. A parte i classici che godono ancora.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Sinceramente a me piace girare le pagine una dopo l'altra e l'odore che emanano.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Io scrivo quello che mi passa per la mente e nel cuore, può essere un lampo, anzi subito sono solo lampi. Col tempo rileggendoli possono diventare anche ponderati, ma non li svesto mai della sua anima.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Ho scritto tanti stati d'animo su ricordi della mia vita. Tra questi particolare rilievo è il ricordo di una ragazzina di Varese entrambi adolescenti. Sono state due estati magiche che ricordo ancora con commozione. Ne aveva già scritto un altro di poesie, in questo ho voluto rendere più palese una parte della mia vita e di quel meraviglioso sentimento che è l'amore, quando esso è vero ed innocente.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

C'è solo un messaggio: di vivere la vita sino in fondo perché non esistono altre. Senza tradire i sentimenti di nessuno ed ogni mattina guardare il cielo e fare un grosso sospiro.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Ho iniziato con il rinvangare quel ricordo di quella ragazzina poi da allora ho sempre scritto quando quel fulmine mi colpiva.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Ho già scritto di questo meraviglioso ricordo.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

Non ho mai pensato, in verità, di scrivere un libro.



10. Il suo autore del passato preferito?

Garcia Lorca.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Non so cosa dire non conosco l'audiolibro.

 

 

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