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17 Giu
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Intervista all'autore - Claudia Macellaro

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nata a Battipaglia ma dopo qualche mese a causa di trasferimento dei miei per lavoro, sono andata a vivere a Roma per sei anni; in seguito ho vissuto ad Eboli dove sono poi rimasta, ma non mi piace il caos delle città e preferisco vivere in periferia anzi il mio sogno sarebbe proprio abitare in campagna a stretto contatto con la natura.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Le avventure di Robinson Crusoe perché oltre alle avventure che vive il ragazzo, è presente la grande forza e volontà di sopravvivenza e la capacità di affrontare diversi stati d'animo con grande coraggio e i giovani di oggi hanno bisogno come non mai di non perdersi d'animo in qualsiasi ostacolo che la vita presenti loro.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Avere in mano un libro quando si legge, scaturisce emozioni che un e-book non regala.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Penso un colpo di fulmine che quando ti colpisce, è come se la penna che hai nella mano, sia guidata direttamente dalla mente e scorre sul foglio con tale leggerezza e fluidità che sorprende anche te stesso.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Non mi è mai capitato di vivere a stretto contatto con degli animali e osservando in quel poco tempo che passavo con loro, i benefici che subivo io e il loro comportamento con i loro stessi simili, ho capito che cerchiamo sempre la felicità guardando molto lontano senza sapere che basta davvero poco ed è molto più vicino di quanto immaginiamo...



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Far capire che gli animali provano gli stessi sentimenti di noi essere umani e mi sembra che oggi siano diventati come giocattoli da usare a proprio piacimento e quando si scopre interesse per altro, si abbandonano senza pensare che anche loro hanno un'anima.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Come ho spiegato prima, è stata per me un colpo di fulmine e ha liberato le mie emozioni: è come se le avessi compresse in formato zip dentro di me e scrivendo, fuoriesce tutto.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Bè ricordo con piacere da piccola quando andavo dai nonni materni in campagna, il gusto di prendere con il contenitore di plastica dello spremiagrumi, il latte in un secchio di latta che era stato appena munto: il sapore, quella schiuma leggera in superficie e la giusta temperatura mi suscitano sensazioni difficile a spiegare...



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

No, quando decido di fare qualcosa, qualunque sia, ci penso per decidere, ma proprio perché poi devo portarla a termine: non mi piace lasciare niente a metà.



10. Il suo autore del passato preferito?

Non ne ho di preferiti, mi piace leggere di tutto.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Penso sia di aiuto per chi non riesce a leggere o non vede bene ma purché non sia un pretesto per trattenere i bambini. È diverso da quando una mamma o un parente prossimo legge una storia al bambino, ci mette nelle parole emozioni personali.

 


 

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