2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un orario ben preciso perché ogni ora è buona per farlo, quando urge la voglia di sedermi al pc per scrivere, o diciamo meglio quando sento l'ispirazione o il bisogno di mettere sulla carta i miei racconti, le mie idee o le mie riflessioni, quello è il momento giusto!
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Per molti aspetti ambientali, religiosi, sociali e di costume mi sento molto vicina anche se di regione diversa, a Grazia Deledda, una scrittrice che amo moltissimo e i temi da lei affrontati mi hanno sempre affascinato ed è stata una delle mie autrici preferite fra gli scrittori italiani e il suo "Canne al vento" è stata uno dei miei romanzi preferiti se invece parliamo di autori stranieri allora Oscar Wilde e Ernst Hamingway sono i miei miti.
4. Perché è nata la sua opera?
Juanita è un personaggio reale che esiste davvero con il suo vero nome e che vive oltre Oceano ma per quei casi fortuiti della vita si è trovata in Sicilia e le nostre vite e i nostri destini si sono incrociati per un periodo abbastanza lungo che mi ha consentito, ascoltando la storia della sua vita, di scrivere questo romanzo che pur basato su una storia vera ha risvolti di pura fantasia.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito tantissimo perché sono cresciuta respirando e assaporando fin dalla più tenera età aliti di cultura, di studio di cui l'artefice principale era mia nonna come già detto e inoltre il ricordo vivissimo di mio zio, il poeta e scrittore biancavillese Antonio Bruno, fratellastro di mia nonna, appartenente di fatto al movimento futurista siciliano.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Sì certo, ho considerato scrivere un modo per raccontare la realtà anche se ho scritto molti racconti in cui la fantasia e il reale si intrecciano, ma essenzialmente i due elementi vanno di pari passo. Spesso una bella storia ha bisogno di un bel vestito e la fantasia ti fornisce un guardaroba completo.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Da un punto di vista generale nei miei scritti c'è tanto di me, della mia vita, del mio lavoro delle mie esperienze e del mio essere donna impegnata nel lavoro e nella famiglia ma molti dei miei personaggi che io racconto, sono persone vere con i loro drammi e le loro storie.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, forse il personaggio di Juanita è stato fondamentale per la stesura della storia, ma se non fosse esistito, l'avrei inventato!
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho scritto questo romanzo "La scelta di Juanita" con molta passione e con grande amore verso la ragazza che ha vissuto questa storia triste ma che tuttavia non ha un finale tragico, anzi posso dire che vive serenamente la sua vita con il suo amato figlio, Santiago! Quando ho posto la parola fine al romanzo, l'ho inviato per sentirne il parere, ad un caro amico, al prof Saro Arcidiacono, il quale mi ha gratificato dicendomi: "Carmen, hai scritto un capolavoro!"
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Se dipendesse da me l'e-book non esisterebbe, sono troppo affezionata alla presenza cartacea del libro tradizionalmente concepito con cui sono cresciuta e ho studiato. Tuttavia debbo ammettere che i tempi sono cambiati e viviamo l'era dell'informatica con cui dobbiamo fare i conti se non vogliamo soccombere ed essere sorpassati. L'e-book è il futuro!
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È certamente un'innovazione affascinante ed anche molto utile e rilassante soprattutto per la vista ma come sa bene chi ama la lettura, rileggere lo stesso periodo per meglio riflettere e capire le intenzioni dello scrittore, te lo può dare solo il libro in formato cartaceo.