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23 Gen
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Intervista all'autore - Gaetano Crocellà

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nato a Torino da genitori siciliani. Sono laureato in economia, ma ho sempre avuto la passione per la politica e la storia, anche se di professione ho fatto il dirigente aziendale. Ho scritto altri libri, ma quest'ultimo per me è molto importante perché rappresenta un vero e proprio testamento spirituale.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Il mattino, in particolare.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Ho avuto una passione per le opere di Giovanni Arpino. Leggo pubblicazioni di storia e di sociologia, in particolare di Edgar Morin. L'ultimo libro che ho letto è Pedagogia sociale di Paolo Orefice.



4. Perché è nata la sua opera?

Perché volevo esprimere le mie idee politiche di fronte alla grande crisi che stiamo attraversando. E lo voluto farlo con un romanzo saggio.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Poco, ho lavorato essenzialmente di fantasia.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Per me rappresenta entrambe le cose.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Abbastanza, nel personaggio del nonno.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Nessuno in particolare.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

A mio fratello.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Penso di no. Il libro cartaceo ha sempre la sua importanza.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Sono molto scettico.

 

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Lunedì, 23 Gennaio 2017 | di @BookSprint Edizioni

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