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16 Gen
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Intervista all'autore - Andrea Malorni

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Ciao! Mi chiamo Andrea Malorni. Sono un ragazzo di 15 anni, vivo in una piccola città di nome Vignate, in provincia di Milano, in Lombardia. La mia vita è stata molto sofferente, per tutto l'arco delle scuole medie per via degli ignari indecenti, dei miei ex compagni che avevo da sopportare. Sono una persona molto sensibile, mi ritengo intelligente, vivace e molto emotiva. Mi dispiace essere giudicato negativamente per quello che non dimostro di essere. In questo ultimo anno è tutto cambiato, tutti mi rispettano e l'essere più grande e maturo mi ha attribuito un ribaltamento totale. Mi sento molto bene quest'anno alle superiori e sono fiero di esserne libero senza esserne traumatizzato e minacciato da nessuno! Sono molto emotivo e un grandissimo sognatore, penso in grandissimo nei sogni...

Quando ho un obiettivo da raggiungere niente mi ferma! Sono molto attento e percettivo su ogni cosa che accade e che si rivela, sia in me che sugli altri e... anche nel nostro mondo, adoro informarmi e pormi domande sull'universo. Nelle sue stelle, lo trovo sublime nel suo splendore ed ha un potere infinito, quello del tempo che non dimenticherò mai. Vado molto d'accordo con i bambini... Magari fossero i miei fratelli, sono i miei amori e tesori! A casa mi sento solo... Non ho nessuno a parte ovviamente i miei genitori e la cosa mi rende triste. I bambini ci aiutano molto e ho avuto diverse esperienze, che me l'hanno confermato. Li ammiro ogni giorno e quando ci sto assieme sorrido e perdo il totale controllo senza fermarmi... Pazzesco! Entro nel loro mondo ed è bellissimo perché ogni risata esprime e regala un nuovo sorriso alla nostra società. Tengo tantissimo alla loro protezione! Li proteggo e non ho mai permesso a nessuno di fargli del male. Io ho avuto degli altri genitori prima dei miei e siccome non avevano la possibilità di mantenermi, mi hanno lasciato in un istituto a Lodz, in Polonia e dopo 2 anni e mezzo i miei secondi genitori mi hanno adottato e mi hanno portato a vivere a Vignate. La mia nascita da scrittore... Tutto è nato da settembre 2015, con delle poesie fenomenali che scrivevo tra i banchi di scuola. Mi reputavano eccezionalmente molto bravo e tutti erano anche meravigliati, perché erano versi molto tristi e anche molto potenti, per chi le leggeva. La forza suprema delle mie prime poesie ha toccato e sensibilizzato molte persone adulte a scuola, che mi sono subito venute incontro aiutandomi. Nell'anno 2015-16 l'ultimo delle medie, sono stato sempre da solo e nessuno, mi ha mai voluto al di fuori di me stesso per tutto l'anno, a parte gli insegnanti che hanno provato a rassicurarmi mah... Piangevo per molti giorni a casa, per via degli insulti che mi arrivavano gratuitamente dai compagni, senza usar nessuna arma di difesa vocale. Continuai a scrivere su pezzettini di carta fino a fine gennaio... Con delle parole che divoravano davvero troppo l'anima a chi le leggeva! Le tengo ancora e saranno per sempre il mio ricordo dei miei sfoghi e comunque in futuro, farò pubblicare anche un libro di poesie! La maggior parte di esse erano tutte tristi, nessuna esprimeva felicità, spezzavano il cuore anche a me. All'ultimo anno delle medie sono stato coperto e difeso fortemente, sia dalla preside che dagli insegnanti per tutto l'anno, perché la mia situazione era molto drammatica e nessuno mi veniva ad aiutare. Nel mese di febbraio verso la prima domenica di Carnevale è stato il proiettile di una pistola, a tagliarmi completamente i vetrini negli occhi! Ero stato tutto il giorno con un bambino di nome: Pietro e ho sofferto pesantemente dopo averlo lasciato! Mi sono sentito malissimo ed sentì un abbandono estremo, da quella domenica. La sera stessa ho pianto a manetta... Quasi come se fosse la morte di qualcuno. Ne scrissi subito un'altra che ho dedicato a suo padre... Per sfogarmi, ma non mi sentivo meglio proprio per niente, perché è come se quel sorriso... mi fosse stato strappato, poi grazie al Campo Estivo 2016 sono riuscito a riprendermi. Il lunedì dopo a scuola, non ho parlato per tutto il giorno... Per prevenire il pianto, che era ingestibile anche per me stesso! Il giorno dopo ancora e... A marzo stavo ancora molto male per quel giorno e... siccome già scrivevo poesie, esposi ai miei genitori l'idea di scrivere un racconto esprimendomi, tutto quello che non mi andava e le mie mancanze molto tristi! Loro non credevano subito alla mia idea e già sapevano che c'era di mezzo questo bambino, ma non era stato un momento temporaneo... Mi ha per sempre perseguitato nelle mancanze e presi un quaderno doppio graffettato di 80 pagine e... Da quando partì, mi sono sentito costretto dalle mie emozioni a non fermarmi! Alla fine essere insultati e condannati dal tempo nel destino, ha i suoi enormi vantaggi... Il mio potenziamento in prosa e lo stimo lamento allo scrivere, lo porto tutto a loro, che con la loro "spinta involontaria" hanno trovato me stesso! Poi con un giorno tutt'ora non del tutto digerito, quel bambino è stato proprio la mia spinta, che non mi ha fatto più smettere e poi... C'era anche la voce in immaginaria di me stesso, che mi aiutato a proseguire nell'inimmaginario. Quando ho creato il 2 protagonista, ho pensato molto non solo a lui ma a tutti i bambini...



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

23.00 durante la settimana e il fine settimana anche alle 2.00. Io di notte mi concentro a scrivere, perché la tranquillità mi aiuta tantissimo a trovare me stesso! Sto in pace col mondo ed è fantastico... Nel silenzio, mi concentro di più. Mi sento libero e puro e non c'è niente di meglio!



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

"FERNANDO PESSOA"- Per favore, vorrei tantissimo fare una vita con lui! Inoltrata da Andrea Malorni: Un uomo potrebbe, se possedesse la vera saggezza, gioire dell'intero spettacolo del mondo da una sedia, senza saper leggere, senza parlare con nessuno, solo con l'uso dei sensi e con l'anima incapace di essere triste. Inoltrata: Amo tutto ciò che è stato, amo tutto ciò che non è più, il solore che ormai non mi duole, l'antica e erronea fede, l'ieri che ha lasciato l’odore, quello che ha lasciato allegria solo perché è stato, è volato e oggi è già un altro giorno. Inoltrata: Per essere grande, sii intero: Non esagerare e non escludere niente di te. Sii tutto in ogni cosa. Metti tanto quanto sei, nel minimo che fai, come la luna in ogni lago tutta risplende perché in alto vive. Le emozioni più pungenti... L'ansia, l'impossibile, insoddisfazione per la mia esistenza! Lo stimo tantissimo è troppo simile, non ha odio per nessuno, una persona molto tranquilla e fiera di vivere. Gli vado a dietro!



4. Perché è nata la sua opera?

Perché non ce la facevo più ad essere insoddisfatto ed addolorato, a causa delle persone che mi trattavano male! Io sono una persona buonissima e siccome non avevo mai il coraggio di difendermi, ho dovuto fare qualcosa.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Sì, certamente! La storia è inventata e fa il suo corso, ma in molte parti del contesto parlo molto di me e poi le azioni che faccio da protagonista, sono identiche a quelle reali.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Scrivere è un modo per non soffrire a causa della realtà! Ho scritto molti sfoghi su di me e tutti erano reali. Lo scrivere è un modo assoluto, per sfogarsi su ciò che accade nel mondo reale.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Tutto! Le azioni che faccio sono reali, anche se la storia è finta le cose che scrivo negli sfoghi sono tutti reali e ogni volta che parlo è realistico! Mi conoscerete a fondo, leggendo il mio racconto!



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Sì. Il correttore di bozze che si è preso enorme cura della mia stesura e di correggere gli errori grammaticali.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Ai miei parenti.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?

No. Un racconto ritengo che vada letto su carta e non su tablet!

 

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Lunedì, 16 Gennaio 2017 | di @BookSprint Edizioni