2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ovviamente la mia vita reale e pregna delle formule che ho scritto, per esempio, quando descrivo che un mio personaggio invita all'onestà, alla lealtà ecc. Esse sono anche parte della mia personalità. Non potrei scindere le cose, perché nelle parole che vengono scambiate bei romanzi, rappresentano le stesse valutazioni insite in me. Quindi la risposta alla domanda è: molto della mia vita reale è presente nei miei scritti.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Nel libro "Santiago", i racconti tracciano un viaggio più o meno nell'Europa e in "Racconti d'Oriente" invece si collocano nel medio oriente - Oriente ed estremo oriente. La gioia di narrare avventure, ha il significato di invitare ogni lettore in mondi nei quali, per forza di cose, mettono in evidenza la naturale bellezza individuale di confrontarsi con realtà sconosciute e partecipare attivamente alle dinamiche esposte con semplicità. questo è indubbiamente il mio obiettivo.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo di "Racconti d'oriente", è nato da solo, quando il tema di dialoghi narrati volevano portare il lettore alla conoscenza del buddismo esposti da un eminente monaco. Ovviamente, anche altri racconti qui presenti nel libro, avevano desiderio di esporre una loro copertina e un loro titolo ma, alla fine si sono messi d'accordo loro stessi.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Un libro di Gibran- Gandhi- Jack London e Sri Paramahansa Yogananda.
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo. Un libro fisico ha sempre avuto un importanza forte per me. Mi piace toccare con le mani.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Tutto ciò è avvenuto magicamente, poiché sono sempre stato un viaggiatore, mi piaceva descrivere spesso le emozioni che vivevo nel viaggio.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Invitare le persone, soprattutto i viaggiatori, ad accorgersi di cosa stava intorno a loro. Mi piaceva raccontare le esperienze vissute e così avevo capito che alla gente piaceva sentire raccontare storie. Ecco che poi... ho alimentato in me stesso, educandomi nella scrittura, la possibilità per altri di viaggiare con la mente anche comodamente da casa loro.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un entusiasmo indescrivibile. vedere i sospiri che hanno vissuto con me per tanti anni, prendere forma e bellezza nelle frasi, unita alle critiche ricevute, mi hanno regalato il premio per avere creduto in me stesso. In fondo l'auto-stima è questa, investire in noi considerando la discreta misura nella quale ci poniamo di fronte al mondo e alla nostra crescita.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Amici, in modo da sentire attraverso di loro i commenti di ogni genere, anche se spesso gli amici non lo fanno, devi spronarli a essere sinceri. Questo è motivo di crescita.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Il futuro certamente. Oggi l'audio libro e il web saranno l'informazione di massa. Il lato bello dell'audio libro è che possiamo proporlo a un sacco di persone non-vedenti.