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07 Nov
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Intervista all'autore - Mary Pace

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Ho lavorato per oltre 45 anni, come Agente operativo, nell'Intelligence italiana (SIFAR, SID, SISMI) e straniera (Agenzie Francesi), essendo stata reclutata a 18 anni ancora non compiti, direttamente dal Gen. C.A. Giovanni De Lorenzo, Direttore del SIFAR. Ho seguito un corso di Paracadutismo militare. Sono esperta di strategia e tattica militare. Conosco i sistemi d'arma relativi allo "Scudo Spaziale". Ho condotto numerose missioni "ad alto rischio", sia in Patria sia all'estero. L'operazione più significativa è consistita nel comunicare, nell'agosto 2003, al Ministero dell'Interno Italiano, le esatte coordinate del rifugio in cui si nascondeva il capo di al-Qaeda, Osama Bin Laden. Nel giugno 2010, ho inoltrato le medesime informazioni anche alla CIA. Ho svolto altresì la contestuale attività ufficiale di giornalista e scrittrice. Ho deciso di diventare scrittrice a 13 anni.




2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Non esiste un momento particolare. Ho scritto anche di notte, laddove durante il giorno fossi impegnata a condurre qualche operazione per conto dell'Intelligence.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Il mio autore preferito è Sven Hassel.



4. Perché è nata la sua opera?

Considerato il lavoro svolto nei Servizi Segreti Militari, nonché il fatto tale per cui sia nata proprio durante i tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale, ho sempre manifestato il desiderio di narrare vicende belliche, realmente accadute, che hanno interessato e sconvolto la nostra Italia. La mia ultima opera, rivista e ampliata rispetto ad una precedente edizione, dal titolo "Tra i Papaveri Rossi di Cassino", si prefigge proprio l'obiettivo di illustrare i fatti concernenti la battaglia di Cassino, dove un pugno di valorosi Paracadutisti tedeschi della Wehrmacht, definiti dal nemico "Diavoli Verdi", appartenuti alla I Divisione Hermann Göering, senza viveri ed allo stremo delle forze, a presidio delle macerie dell'Abbazia di Montecassino, riuscì a fermare l'avanzata delle soverchianti e meglio armate Divisioni alleate per ben 6 mesi. L'episodio determinante, che mi ha spinto a redigere tale opera, si è concretizzato durante una mia visita al predetto Monastero Benedettino, presso le cui macerie hanno vissuto quei Paracadutisti tedeschi. In quella occasione, sentii proprio uno strappo al cuore. Quel fatto fu fondamentale, poiché da esso trassi l'ispirazione per scrivere "Tra i Papaveri Rossi di Cassino".



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Il contesto sociale in cui vivo e soprattutto il particolare ambiente lavorativo dell'Intelligence hanno influito tantissimo sulla mia formazione letteraria. Infatti, oltre a quelli di carattere prettamente storico, ho narrato libri aventi ad oggetto operazioni di spionaggio internazionale.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Ovviamente, per i motivi sopra esposti, le mie opere sono tutte esclusivamente finalizzate a raccontare la vera realtà dei fatti.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Ogni mio libro è sempre stato influenzato da episodi della mia vita. Addirittura, "Incazzata nera", pubblicato sempre con la Book Sprint Edizioni, è di tipo autobiografico, in cui ho illustrato le mie operazioni condotte nell'Antiterrorismo, per conto dell'Intelligence, soprattutto negli ultimi 20 anni circa.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Sicuramente, il mio caro marito Aldo, purtroppo deceduto, si è rivelato fondamentale per la stesura delle mie varie opere.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Sempre il mio defunto marito fu la prima persona a cui feci leggere la mia opera, ovviamente nella prima edizione.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Sinceramente, sono ancorata alla tradizione e preferisco il classico libro cartaceo.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Come sopra, preferisco i libri cartacei.

 

  

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