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31 Ago
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Intervista all'autore - Fernando Zanni

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

La mia attività professionale è stata - orafo modellista di gioielli, nella quale ho potuto potenziare delle qualità interiori come, la pazienza, fede, responsabilità, coraggio e visone del lavoro ancora da realizzare. Ho viaggiato molto in tutto il mondo, maggiormente in India, dove ho soggiornato lunghi periodi di apprendimento umanistico e spirituale. Mi sono reso conto negli anni, che ho coltivato la pratica di descrivere ogni esperienza vissuta e così ho anche capito che le mie riflessioni potevano essere condivise perché ricche di valori individuali e forse anche sociali. Con profonda modestia, vorrei che le persone leggessero i miei pensieri sotto forma di racconti e romanzi per riflettere sulla grande forza che si trae dalla lettura.




2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

La notte è indubbiamente il momento migliore per esprimere e concretare i vari argomenti della vita. Concentrati in se-stessi, è possibile fare emergere le varie considerazioni che abbiamo raccolto durante il lungo viaggio della vita.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Gli autori che hanno affascinato e incoraggiato la mia sensibilità giovanile e anche dopo negli anni a seguire sono: Jack London, Hermann Hesse, Gabriel Garcia Marquez poi G.K. Gibran, Rabrindanath Tagore, Ramakshna, Vivekananda e molti altri... insomma ma, il più illuminante dal punto di vista spirituale, Sri Paramahansa Yogananda, uno Yogi dell'india moderna. Leggo molte frasi di molti autori un po’ ovunque.



4. Perché è nata la sua opera?

Come dicevo, avevo imparato a descrivere le esperienze che vivevo e di conseguenza, il desiderio di trasmetterle ad altri, per la loro vita personale, familiare, sociale ecc. Una buona lettura con buoni consigli di vita e che riesca a distrarre in positivo, è sempre gradita e utile.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Semplicemente ho messo a punto molte delle mie considerazioni personali. Inoltre, sensibilizzare la gente su temi non messi in evidenza dai media, significa farsi una cultura propria. Vedere le cose con una prospettiva individuale vuol dire, pensare con la propria testa e capire e difendere quei valori veri che saranno sempre un patrimonio individuale. Io credo di poter offrire alla gente, l'invito alla sensibilità di guardarci intorno, oltre alla politica imposta e quasi mai vera, se osservassimo la natura e il creato come un dono già acquisito, saremmo maggiormente grati di esistere. L'atto di scrivere ha risvegliato in me maggiore consapevolezza.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Sicuramente un modo di raccontare la realtà, anche se spesso offuscata e mascherata. Lo scrittore dovrebbe essere una faro per coloro che non capiscono o non sono in grado di vedere la realtà. Un reale messaggio d'amore quindi.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Nelle mie scritture vi sono un'infinità di esperienze vissute, pensate e osservate. Molte emozioni della mia vita sono racchiuse nelle frasi dei racconti che porgo all'aperto con amore. Al punto che durante la rilettura per le correzioni, esse mi hanno di nuovo emozionato come fossero letture di altre persone, vibranti di entusiasmo.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Il mio richiamo alla lettura, è la consapevolezza alla sensibilità. Il maggiore ispiratore è stato ed è: Paramahansa Yogananda. Uno yogi dell'india col quale leggo e rileggo le sue parole ricche di saggezza infinita. Oggi, ho pensato che un libro possa essere sempre e comunque un buon compagno di viaggio.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Avevo cominciato molti anni addietro, a fare leggere dei romanzi agli amici e da lì, raccogliendo le varie critiche, ho imparato ad aggiustare i tiro sulle frasi, contenuti ecc. Avevo fatto tesoro dei lori consigli e critiche per migliorarmi.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Indubbiamente l'e-book è il metodo moderno di comunicare tra la gente. Comunque resta sempre valido il messaggio del libro fisico. Se pensiamo però, che oggi lo scrittore non scrive più a mano sui fogli ma usa una tastiera, questo fa capire che l'e-book sarà il futuro.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Senza dubbio rappresenta uno di quei meccanismi efficaci e moderni di cui ci permette di raggiungere il risultato prefisso. Le informazioni devono arrivare alla gente in modo diretto e in tempo reale visibile.

 


 

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