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21 Giu
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Intervista all'autore - Rolando Destri

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Direi che è semplicemente una passione. Un modo per impiegare al meglio il mio tempo libero. Amo molto la solitudine, andare in quei posti che riescono in qualche modo a darmi pace e serenità. Forse è per questo che amo scrivere, è come dipingere un quadro, la differenza è che anziché usare colori, sfumature o tinte, preferisco esprimere sentimenti e situazioni, magari attraverso una storia. Spesso, scrivere mi porta alla ricerca del passato, di situazioni ed esperienze vissute, che poi possono essere lo stimolo per un breve racconto o un romanzo che prende forma giorno dopo giorno. L'emozione maggiore che provo, è quando riesco a sviluppare al meglio il susseguirsi degli eventi che intendo raccontare, senza porre un limite alla fantasia finché c'è la voglia e l'ispirazione di quel che voglio raccontare.




2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Direi la mia adolescenza. La storia si svolge nella città di Nizza, sulla costa azzurra. I miei nonni dopo la guerra si erano trasferiti in quella meravigliosa città, ed io, quando finivo la scuola, passavo parte dell'estate a Nizza. Questo finché ho avuto la fortuna di avere i nonni...poi crescendo, col passare degli anni, ho iniziato a frequentarla con altri occhi e altri interessi, quelli di un uomo ormai maturo. Ogni volta che ci torno mi rivedo ragazzo, rivedo vecchi amici e angoli indimenticabili che ho volutamente descritto nel libro. Anche alcuni personaggi della storia, sono di fatto persone che ho conosciuto che mi hanno dato la giusta ispirazione.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Sicuramente un grande piacere personale, scrivo per me, non ho alcuna pretesa. Avendo già scritto un altro romanzo "L'Oro di Graupio" ho affrontato questo lavoro con più entusiasmo e anche esperienza, specialmente nel cercare di coinvolgere maggiormente chi avrà la voglia di leggermi e di apprezzare, lo spero, questa storia che trovo particolarmente intrigante, ma saranno i lettori a giudicare, a me la soddisfazione d'aver dato la possibilità di passare qualche ora piacevole in compagnia del mio libro.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Non mi sono perso molto per il titolo, cercavo qualcosa di semplice e nello stesso tempo che potesse attrarre, poi ho preferito optare per il nome del protagonista, forse il lettore si domanderà chi è? E comprerà il libro per curiosità.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Libri ce ne sarebbero tanti… passare il tempo su un'isola deserta ne richiederebbe più di uno. Allora preferirei avere la compagnia di uno scrittore e mi piacerebbe tanto fosse Giorgio Faletti, un grande che ci ha lasciato troppo presto. Ho tutti i suoi libri, mi piace il suo modo di scrivere le sue storie e anche perché ho avuto modo di conoscerlo alla presentazione di un suo libro... una persona fantastica, mi manca molto.



6. E-book o cartaceo?

Il piacere di sfogliare le pagine di un libro, sentire il profumo della stampa e della carta è impagabile, senti l'anima di chi l'ha scritto, il cuore la passione. Amo tenere i mie libri in una grande libreria, fanno parte del mio essere del mio vissuto, sono in parte la mia storia la mia passione e poi ho i libri che mi ha lasciato mia madre, accanita lettrice e poi chissà magari un giorno tutti questi libri andranno a finire nella libreria di mio nipote, a ricordo di suo nonno. l'E-book non fa per me, lo trovo sicuramente comodo ma freddo, anche se sicuramente è più adatto alle tasche di tutti, ma ripeto io sono per le prime edizioni, già una ristampa mi soddisfa di meno.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Le persone a me più care, sin da ragazzo, mi hanno sempre detto che ho molta fantasia, forse è stata la molla che mi ha convinto a mettermi in gioco, prima con piccole cose, da studente scrivevo i temi per i compagni, poi col tempo brevi storie, racconti, brevi poesie… l'impegno vero e proprio è arrivato con la lettura è stata una conseguenza. Il mio primo romanzo è stato in cantiere molto tempo, finché poi è stato pubblicato nel 2012. Non so se definirmi scrittore, questo saranno altri a deciderlo…



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Nasce dal mio passato nella città di Nizza, la frequentazione, gli amici i luoghi a me cari. Un aneddoto? Madame Leontina! Nel romanzo è la signora anziana che vive nello stesso palazzo del protagonista, il palazzo da me descritto è lo stesso in cui viveva mia nonna e Madame Leontina era il nome di mia nonna, mi sono ispirato a lei alla sua cagnolina e alla sua passione per il gioco dei cavalli...ricordarla in questo modo, nel romanzo, mi ha riportato alla mente ricordi meravigliosi della mia gioventù.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Direi sicuramente piacevole, una piccola soddisfazione personale, un lavoro finito e non è poco.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Una cara amica a cui ho chiesto d'essere crudele e critica all'inverosimile, non so se ci è riuscita, mi vuole troppo bene.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Un grande aiuto per chi è meno fortunato di me, penso alle persone che magari hanno particolari handicap visivi e motori, sicuramente un ottimo ausilio.

  

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Martedì, 21 Giugno 2016 | di @BookSprint Edizioni