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09 Mar
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Intervista all'autore - Antonietta Barletta

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

È fermare il tempo trasferendo su carta le mie emozioni, i miei ricordi, la mia fantasia. Le emozioni sono un fremito che sento in tutto il corpo, sono lacrime che scendono lungo le mie guance, ed ogni qualvolta che le ricordo è così.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Circa l'85%. Molte cose non è stato possibile inserirle nel libro per motivi legali, avrei rischiato non una, ma qualche querela.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

È stato portare alla ribalta la storia di una grande donna e amica che la meritava. È stata una emozione dopo l'altra. Ogni volta che leggevo ciò che scrivevo ho pianto.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Nella nostra vita facciamo tanti incontri e sono tanti viaggi insieme ad altre persone. Questi incontri io li chiamo viaggi nella mia vita e che siano lunghi o brevi mi lasciano sempre qualcosa dentro e che sia positivo o meno, è sempre un'esperienza che mi aiuta a crescere. È da questo che è nato il titolo quasi venti anni fa.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Un libretto con le istruzioni per l'uso di tutto ciò che si può trovare su un isola deserta. Se esiste, un libro scritto da Mac Giver. Era un asso nell'inventare, nel costruire.



6. E-book o cartaceo?

Cartaceo. Dove troverei le pile per l' e-book? Ci vorrebbe troppo tempo per costruire una pila con il silicio presente nella sabbia.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Il tutto è nato casualmente, leggendo il diario che scrivevo a quei tempi, dove segnalavo tutti i pensieri e le emozioni passate.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Avevo un amico Massimo, (un altro viaggio), mi fece conoscere Mauro, colui che ha fatto l'editing del libro. Fui ospite a casa sua dove lui lavorava. In quel periodo mi fece anche la sceneggiatura del libro il che vuol dire che se qualcuno volesse questa è già pronta per un eventuale film.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

È una grande emozione. Non riesco ad esprimerla a parole. La vivo dentro giorno per giorno.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Mia sorella Concettina. È presente nella storia, nella mia vita. In tutto ciò che concerne il mio passato, presente e lo sarà anche in futuro.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

È un ottima frontiera per coloro che sono non vedenti. Può esserlo anche per i giovani e gli anziani che hanno problemi di presbiopia.



 

 

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Mercoledì, 09 Marzo 2016 | di @BookSprint Edizioni

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