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09 Mar
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Intervista all'autore - Tiziana Miceli

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere per me è un bisogno quasi primario. Mi permette di esternare le emozioni, mi rilassa e mi mette in comunicazione con la Terra, il mondo, la natura, me stessa. È profondità, libertà, felicità.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Le poesie parlano di me. Più volte mi è stato fatto presente che non vengono titolate, ma è una scelta, è un fatto voluto...come si fa a titolare un'emozione, una sensazione, un brivido? Dentro ad un mia poesia ci può essere un instante, oppure un segmento di vita, ma comunque è la mia vita.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Quest'opera è un insieme di emozioni. Come lo è stato il precedente "Pensieri come foglie". È stato un parto, un figlio, una cosa da fare.




4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

È stata semplice: il libro contiene emozioni dolci o amare. Il profumo della magnolia da sensazioni sia delicate che tristi, come specificato anche sulla quarta di copertina.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Si è sempre su un'isola deserta quando si intraprende quel viaggio chiamato lettura. Un libro che ho amato molto è "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini. Un romanzo carnale dove l'amore si scontra con la realtà della guerra. Trattandosi poi, anche se in un contesto molto particolare, del rapporto madre-figlio, ed essendo io madre, mi ha preso totalmente. Non ho scrittori particolari che prediligo, vado a periodi. Ritengo sia il libro, la storia da trattenere, più che l'autore.



6. E-book o cartaceo?

Senza dubbio cartaceo. Sfogliare un libro, odorarlo, mentre ci si immerge nelle sue righe, non ha nulla a che vedere con una sterile lettura su un dispositivo multimediale.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non è una carriera la mia e credo, non lo sarà mai. È solo un bisogno, uno svago, una passione che mi procura benessere. È stato riscontrato, da una ricerca psicologica, che scrivere è assolutamente terapeutico.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Non essendo un romanzo, non c'è voluta alcuna idea. Solo la voglia di racchiudere pezzi della mia vita assieme.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Un'emozione enorme, un regalo personale che ho voluto farmi. Spero che il lettore, al quale volutamente lascio l'interpretazione personale dei miei versi non avendoli titolati, lo apprezzi e lo faccia proprio.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Come sempre, io.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

La trovo interessante.


 

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