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06 Ott
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Intervista all'autore - Lenuta Virlan

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nata e cresciuta in un paesino della Moldavia Rumena, benedetto dal Signore, circondato da cinque coline con piantagione di vigne e alberi fruttiferi, campi di grano e frumento, boschi con fonti d'acqua cristallina, primavere fragranti, inverni gelidi. Per avere l'acqua la gente ha forato dei pozzi (alcuni hanno duecento anni) per far sì che il paese prese il soprannome di "Il paese degli pozzi". Se penso agli odori, sento il profumo dei fiori d'acacia, del tiglio, del panettone fatto per la pasqua, del pane appena sfornato, delle patate cotte nel forno, l'odore aspro delle foglie di noce cadute in autunno...

Ricordo i rumori, sento lo scricchiolio dei carri che la mattina presto passavano per andare nei campi, il suono di campane delle due chiese che si sentiva in tutto il paese, il chiasso dei bambini sulle strade, poi la sera, i carri che tornavano, le campane che ci ricordavano di ringraziare il Signore per il giorno appena finito, il silenzio della notte... Eravamo in pieno regime comunista, quando la scuola media era obbligatoria e dove si studiavano tutte le discipline e la mia base di cultura generale si è formata lì, poi le superiori in una città lontana. Quando mi sentivo scarica, persa, dovevo andare lì, nel mio paese natale e ritrovavo l'energia. Adesso succede la stessa cosa, e come un richiamo lontano lo sento dentro di me.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

L'adolescenza è il passaggio dall'infanzia alla maturità, è il periodo di diventare quello che voi essere nella vita. Si deve leggere ogni genere: romanzi, filosofia, psicologia, saggistica, storiografia, religione, tutto quello che gli aiuti a sviluppare l'immaginazione, la creatività costruttiva, i pregi della natura umana.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Io non immagino una casa senza libri. A me piace l'odore del libro appena scartato e anche quello che nasconde dentro profumi dei tempi passati. In mezzo ai libri ti trovi in mezzo alle persone che hanno scritto quei libri, respiri la loro aria. Ma i tempi sono questi, si vive in un mondo virtuale si fa tutto davanti ad uno schermo, si perde il contatto materiale.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

A scuola avevamo ore di composizione a partire da un titolo, un quadro o da una storia iniziata che poi dovevamo finire. Mi piaceva immaginare e poi mettere sulla carta le mie fantasie, prendevo dei bei voti.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Volevo far conoscere una parte del mio paese Romania. Io quando leggevo un libro, mi trasportavo in quel posto, mi identificavo con il personaggio, soffrivo e mi rallegravo con lui pensando che in un domani sarei potuta andare da quelli parti e trovare le orme dei miei eroi. Pensando questo, spero che qualcuno dei mei lettori si innamori o voglia andare a conoscere il mio bel paese.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Tutti i paesi sono belli anche se la vita e diversa. Che la natura si deve conoscere e vivere rispettando le sue regole.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Era un sogno nel cassetto. Ho cominciato a 16 anni un racconto, qualcosa del mio paese natale, ma poi ho lasciato sempre per dopo. Tenevo un diario proprio per notare i mei pensieri e poter trovarmi con passare degli anni a quell'età, ma poi si è perso tutto.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Prima volta che sono stata nel Delta, eravamo in 12 persone e avevamo noleggiato due barche. Essere sei in una barca con bagagli era un po’ troppo . La nostra barca era prevista di motore, ma ce l'hanno data con i remi. I buchi per fissare il motore non erano tappati e forse per il peso, la barca stava prendendo acqua. Eravamo studenti in vacanza e per me in vacanza erano anche i pericoli(come per le piccole gru). Per la prima volta in Delta, non sapendo nuotare, pensavo che non poteva succedere niente di male. Infatti con l'aiuto degli altri siamo arrivati vivi anche se un po’ bagnati nel posto dell'accampamento.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

Non sempre sapevo quello che avrei scritto il giorno dopo, ma sapevo quale doveva essere il finale del racconto perciò dovevo arrivare lì.



10. Il suo autore del passato preferito?

Camil Petrescu. Dovrei cercare i suoi libri e rileggerli.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

A casa noi avevamo una radio e molto più tardi abbiamo avuto la tv. Ascoltavo con gioia la sera le favole recitate dagli artisti. Credo che per i non vedenti e una cosa bella sentire le voci che danno vita ai personaggi accompagnati dai rumori, dalla musica. Non so quanti genitori hanno tempo di leggere le favole ai loro figli. Credo che possa attirare l'attenzione a tanti bambini staccandogli dalla tv o dai tablet.


 

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Martedì, 06 Ottobre 2015 | di @BookSprint Edizioni