Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
11 Set
Vota questo articolo
(3 Voti)

Intervista all'autore - Enea Licenziato

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Il mio racconto è sicuramente la risposta a questa domanda. Ho 69 anni, sono sposato con Gabriella, sono padre di Marco e Paola e anche nonno di Giulia, Simone e Mattia. Vivo e lavoro a Genova, città che se presa per il verso giusto offre e si offre, sa essere generosa. In realtà non ho mai pensato seriamente di diventare uno scrittore e in effetti non credo di esserlo, mi sono cimentato a scrivere, ne ho tratto una grandissima gioia e piacere. Lo consiglio è terapeutico!



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Devo dire che non c'è mai stato un momento specifico e preciso, è dipeso sostanzialmente dall'ispirazione. Quando mi capitava, se non avevo il tempo me le annotavo e appena possibile le scrivevo. È successo a volte che un'idea nascesse prima di addormentarmi, allora scendevo dal letto e andavo a svilupparla. Senza rendermene conto è capitato che facessi mattina.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Oriana Fallaci. La trovo una donna eccezionale, passionale, intelligente. Una scrittrice geniale. Sono curioso di leggere qualche autore che ha pubblicato con voi. Quanto prima lo farò.



4. Perché è nata la sua opera?

Perché è nata la mia opera? Non so perché sia nata. Forse inconsciamente ho sentito che le persone che hanno riempito la mia esistenza lo volevano e mi hanno spinto. Sono però certo di aver utilizzato i fatti e i personaggi non solo per raccontare una storia di vita vissuta come tante, con la voglia di migliorare e di migliorarsi, ma per dare spunti di riflessione. Donne e uomini, giovani e meno che avranno la voglia e il piacere di dedicare un poco del loro tempo per leggermi, penso che li troveranno.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

La mia formazione letteraria. Che frase! Mi sento intimorito. Penso che ognuno sia in buona parte il frutto del contesto sociale nel quale ha vissuto e vive, poi però dipende da come si selezionano e si metabolizzano le varie esperienze. Di conseguenza posso rispondere che ha influito prepotentemente.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Per me entrambe le cose.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Tanto. Tutto.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

La BookSprint Edizione mi ha dato una mano nella correzione delle bozze.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Ai mie figli e a Gabry.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Non so dare una risposta. Per quel che mi riguarda sfogliare un libro, sentire il rumore e il profumo della carta continua ad essere un'emozione insostituibile.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Forse per quei soggetti affetti da disfunzioni, impossibilitati. Penso però che sentire vicino qualcuno che amore può sopperire a quelle difficoltà sia molto più appagante.



 

 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Venerdì, 11 Settembre 2015 | di @BookSprint Edizioni

Articoli correlati (da tag)