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20 Lug
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Intervista all'autore - Roberto Tono

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Ricostruire la vita passata di qualche personaggio realmente esistito. La conoscenza raccolte tramite il tracciato della sua vita mi riempie di gioia, è come poterlo riportare in vita affinché anche altre persone lo conoscano.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Il cinquanta per cento.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

La nostra immagine si riflette in uno specchio e attraverso le pagine di quest'opera riusciamo a vedere una parte nascosta di noi stessi. Così è stato per “Henry Morgan, l'ultimo corsaro”.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Fin dall'inizio avevo in mente il soggetto ed anche il titolo per il romanzo che volevo scrivere.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

La Bibbia, essendo una persona profondamente religiosa è l'unico libro che può darmi reale conforto se sono in un'isola deserta



6. E-book o cartaceo?

Entrambi, uno ha bisogno dell'altro.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Sono stato insegnante di teatro ed è meraviglioso raccontare storie per rallegrare o insegnare qualcosa di positivo alle persone. Terminato il mio incarico d'insegnante per motivi personali, ho continuato a provare le stesse emozioni scrivendo.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Vedendo per televisione al telegiornale, che sullo stretto di Panama avevano trovato i resti di alcune navi naufragati di Henry Morgan, mi hanno spinto a curiosare sulla sua vita. Nessun libro era mai stato scritto, tramite una specie di autobiografia risalente al 1900. Henry Morgan aveva grossi problema anche affettivi, una doppia personalità che meritava d'essere riportata alla luce.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Ognuno di noi ha un dono dentro di se. Anche scrivere è un dono e nessuno può giudicare se sia bello o brutto quello che ha scritto. Può soltanto dire se gli è piaciuto o meno. Il libro è un'espressione d'arte personale, un suo universo che si trasforma in realtà mettendo nero su bianco.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Un mio amico che lo ha divorato, leggendo anche le note in calce, molto numerose.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Sono d'accordo, rappresenta in realtà il tipo di società che sta venendo all'esistenza: pigra. Esso dunque sarà il mezzo per coinvolgere anche questa nuova generazione.



 

 

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Lunedì, 20 Luglio 2015 | di @BookSprint Edizioni