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15 Lug
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Intervista all'autore - Vanda Teodonno

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere mi rasserena poiché in questo modo riesco a esprimere i miei sentimenti più inconsci, le mie paure, la mia rabbia. Inoltre scrivere mi dà modo di riflettere su questi sentimenti e spesso di risolverli. Per questo motivo, alla fine di tutto, come ho detto all'inizio, scrivere mi rasserena.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

il 90%!



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Scrivere è per me un modus vivendi. Anche se non pubblicato, questa è la seconda volta che pubblico un mio scritto, ho sempre scritto. Diciamo che è un'abitudine.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

No, la scelta del titolo è stata semplice.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

“Il tamburo di latta”, di Gunter Grass, o anche “Viaggio in Italia” di Goethe. Si vive pure e forse soprattutto d'illusioni.



6. E-book o cartaceo?

Sull'isola cartaceo.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non ho iniziato a scrivere, ho iniziato a pubblicare.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Ho iniziato a scrivere questo romanzo quando mi sono accorta che se raccontavo qualche episodio della mia vita, sembrava inventato, o quanto meno esagerato.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Soddisfazione.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Un'amica.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Spero che induca i giovani e i meno giovani a leggere di più. Chi non legge, o legge poco, non sa cosa si perde.



 

 

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Mercoledì, 15 Luglio 2015 | di @BookSprint Edizioni

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