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20 Giu
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Intervista all'autore - Stefano Ventura

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

È come vedere un quadro che prende forma. Su di una tela bianca viene abbozzato il disegno a matita da cui nasce un'ombra in bianco e nero. Poi le sfumature diventano sempre più chiare e i contorni sempre più definiti. Comincia a intravedersi uno sfondo su cui appoggiare e tessere la trama. A poco a poco l'immagine e lo sfondo diventano un tutt'uno. I personaggi cominciano a colorarsi e a far riflettere la propria anima. È il quadro a quel punto che comincia a chiamarti ed è lui che stabilisce i colori definitivi. L'emozione più grande è quella di firmare il quadro con tutte le sue sfumature create dal tuo riflesso.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Realtà e sogno si mischiano in una miscela di colori che prendono spunto e vigore l'uno dall'altro. La vita reale conduce il gioco prendendo per mano la fantasia ed entrambe viaggiano fianco a fianco facendo a gara su chi per primo arriverà al traguardo. Nessuna delle due vincerà poiché sono due facce della stessa medaglia. Entrambe giungeranno allo stesso fine, perfettamente affiancate l'una nell'altra.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Un gioco, e non solo di parole. Una sfida e non solo con me stesso. Un arrivo, ma non un traguardo definitivo.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

È stata una scelta pressoché immediata. Avevo già in mente anche la realizzazione grafica che ho avuto la soddisfazione di realizzare con le mie stesse mani con un disegno a pastello.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Niente di più appropriato che "Le avventure di Robinson Crusoe" di Daniel Defoe considerato il capostipite del genere avventuroso. Ma non potrei fare a meno de "Le pietre della luna" di Marco Buticchi considerato il maestro italiano del romanzo storico d'avventura. Perché? Non si è forse capito che sono appassionato di storia e d'avventura?



6. E-book o cartaceo?

Mi piace sfogliare un libro sentendone l'odore dell'inchiostro e il contatto caldo dei fogli che amo scarabocchiare, sottolineare e strapazzare, ma mi piace molto l'idea dell'e-book che ha una potenzialità immensa e sa andare alla velocità della luce.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non ho scelto io, è stata la penna che avevo immobile davanti a me a chiamarmi e a dirmi che forse valeva la pena di mettere qualcosa nero su bianco. E questo è giunto solamente quattro anni fa, ma da quel momento non ho più smesso.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Mi piace immergermi in un' ambientazione storica da cui trarne spunto e giocarci come un bambino rimbalzando tra i vari personaggi e facendo slalom nella trama. Ma quello che volevo più di tutto, era lanciare con il libro, un messaggio di positività e soprattutto di pace. Un aneddoto? Mia sorella, con la calma che la contraddistingue torna a casa e vedendomi, come al solito al pc, mi dice: “Ma caspita, ancora al computer? Diventi sempre più del colore della lampada. Quella spada ti ha proprio trafitto il cuore eh?” E io imperterrito continuo, ma dentro di me sorrido...d'amore.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

È come partire per una passeggiata e sentire le proprie gambe sempre più forti e la mente sempre più sollecitata, fino a quando ti spuntano le ali e cavalchi la fantasia. Poi ritorni coi piedi per terra. Afferri il tuo libro, non finisci di sfogliarlo e dici: ma che magnifica avventura sto vivendo!



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

La persona che con tanta pazienza e intelligenza mi ha appoggiato: mia sorella Carla.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Il pensare che le parole scritte possano essere lette con gli occhi della mente, mi comunica una sensazione positiva. La voglia di ascolto sta aumentando e credo che lo sarà anche nel mondo dell'editoria: la parola che ti accompagna con pause, inflessioni della voce in ritmi incalzanti o rilassati. Per me un grande orizzonte si sta aprendo.

 

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Sabato, 20 Giugno 2015 | di @BookSprint Edizioni