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05 Mar
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Intervista all'autore - Sabrina Marchetti

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Non provo particolari emozioni che si possono spiegare in poche parole. Scrivere rappresenta per me una "passeggiata", il racconto di un viaggio vissuto da viaggiatore e non da semplice turista. Il percorso è talvolta agevole, a volte meno ma, in ogni caso produce esperienze che rivivono nella mia mente: esperienze intese come somma dei nostri errori. E’ comunque bello scrivere perché in quei momenti mi astraggo da ciò che mi circonda, magari ascoltando una musica per me gradevole. Spesso socchiudendo gli occhi mi concentro, e mi accade in particolar modo di sera quando tutto sembra tacere. Libero la anima provando un senso di leggerezza e, rileggendo il testo, spesso avverto dei piacevoli brividi.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

In questo libro tutto è reale, purtroppo non ho potuto scrivere tutte le mie vicende perché ne sarebbe scaturita una enciclopedia. In quel periodo ho vissuto esperienze oggi da me non più condivise ma non rimosse.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Fare il punto nave della mia vita, visto che la rotta l’avevo già tracciata uscendo dalla Comunità. Sentivo il bisogno di raccontare le mie esperienze con lo spirito di essere uno strumento utile a qualcuno che vive il doloroso dramma delle dipendenze e della conseguente emarginazione.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Ho subito immaginato un viale che mi evocava il percorso vissuto nei due anni di Comunità e mi richiamava gli innumerevoli momenti in cui ci scambiavamo pareri e si generavano rapporti Veri che sono, infatti, rimasti intatti nel tempo.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Alda Merini, perché la sento vicina in alcune sofferenze: il suo rapporto con le case di cura, con i suoi figli. Ho avuto anche la gioia di incontrarla e di apprezzare il Suo lato umano. Per Lei per il suo modo di essere ho nutrito un profondo sentimento di amore universale. Porterei con me anche il libro mai scritto che narra la vita del mio caro amico Gaspare Grelli che rivela la figura di un uomo carismatico sempre presente quando gli eventi lo richiedono.



6. E-book o cartaceo?

Se in quella ipotetica isola esistesse Internet l’uno non escluderebbe l’altro.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Mi è sempre piaciuto, già da bambina, scrivere le sensazioni che provavo e condividerle con le persone a me care.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L’idea l’ho maturata nel tempo e, quando ho iniziato la prima stesura, la mia cagnolina “Luce” si è divertita a distruggermi la tastiera del computer: la gioia che provavo nello scrivere ha preso il sopravvento sul problema e, temporaneamente, ho ripreso carta e penna.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Sensazioni uniche e magiche.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

La prima persona che ho coinvolto anche nella correzione della bozza è stata la mia cara amica Claudia Lalla Marchetti.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Indubbiamente l’audiolibro è una importante innovazione per chi viaggia molto.  

 

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Giovedì, 05 Marzo 2015 | di @BookSprint Edizioni