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17 Nov
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Intervista all'autore - Savina Priami

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Per me scrivere è esprimere i miei desideri, tutte le volte che scrivo le mie intenzioni scritte sulla carta si avverano. Scrivendo provo un senso di libertà misto a tenerezza.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Il libro è la storia della mia vita, tutto quello che ho scritto è la pura realtà.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Scrivere quest'opera per me ha un importante significato, cioè voglio mettere a conoscenza tutta l'Italia che esiste una sindrome chiamata ADHD (Attention Deficit, Hiperactivity, Desorder) o brevemente Deficit di attenzione con iperattività.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

La scelta del titolo  è nata da un'ispirazione improvvisa mentre ero in un fast-food di Milano. E' arrivato il nome per il titolo come un treno in corsa.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Attualmente in un isola deserta porterei con me  il libro "Terapia Angelica" di Doreen Virtue, che rappresenta  per me una bibbia da consultare a tutte le ore del giorno. Perchè lei è il mio mentore, il mio maestro di vita.



6. Ebook o cartaceo?

Preferisco il libro  cartaceo.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non ho veramente deciso di diventare scrittrice, è avvenuto per dote naturale all'età di 11 anni; scrivevo poesie di continuo, non ho più smesso. Ho iniziato a scrivere questo libro nel 2006 e  mi sento scrittrice appunto da quando ero piccola.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea per questo libro nasce nel lontano 2006, quando mi iscrissi ad un forum on line, che trattava il tema dell'ADHD; diventai molto attiva nel forum stesso, raccontandomi tanto. Iniziai a scrivere una sorta di diario giornaliero a puntate per i membri del forum. Ero talmente presa che passati 3 mesi, decisi di fare copia e incolla delle mie vicende e farne il libro della mia vita. Così è andata.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

I miei sentimenti riguardo alla mia opera prendere corpo e diventare un libro sono di felicità, gratitudine e soddisfazione.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

La prima persona che ha letto il mio libro è stato un mio amico ingegniere aeronautico, che mi sistemò la prima parte della grammatica.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Penso che l'audiolibro sia veramente molto interessante, soprattutto per me che soffro di cali di attenzione. L'ascolto di un qualcosa di  interessante non sfugge mai all'attenzione.  

 

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Lunedì, 17 Novembre 2014 | di @BookSprint Edizioni

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