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20 Gen
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La ratio

La Ratio è il titolo del romanzo scritto da Zeno Odisseo: un’opera emozionante in cui si analizza l’effetto devastante dell’uso – o meglio, abuso – di psico-farmaci sulla ragione umana e non solo. Protagonista del libro è Italo, studente che lascia il paesino natale per intraprendere gli studi universitari a Roma, dove frequenta la facoltà di Architettura, vivendo in modo normale la sua giovinezza: tra occasioni di svago in palestra ed incontri con amici, laddove non impegnato nello studio. Italo vive anche un amore in cui crede e da cui è ricambiato.

Quando torna al paese d’origine percepisce l’affetto e la stima di familiari e persone care, con le quali è vissuto e cresciuto serenamente fin dall’infanzia. Ma la sua immagine viene compromessa dalla subdola azione degli zii e di un gruppo di persone a loro legate. Il giovane non può evitare di cadere in uno stato di depressione profonda, mettendo in dubbio tutto ciò in cui ha sempre creduto. Ricorrerà agli psico-farmaci e finanche all’uso di cocaina. E, a quel punto, rischierà di perdere ogni cosa: forse la stessa “ratio…”. Edito dalla Casa editrice Booksprint Edizioni, il testo è acquistabile sia in formato cartaceo, sia in quello digitale.  
 
Attraverso il personaggio di Italo, nell’opera La Ratio si analizza il baratro in cui sprofonda chi commette l’errore di ricorrere all’uso di psico-farmaci… Tanto più “smodato e acritico…”, o meglio “incontrollato...”. Un abuso che, nella maggior parte dei casi, non potrà non rendere “pericolosamente dipendenti…”, persino da altro, in un crescendo a dir poco infernale. Un libro che esamina quel che accade a chi, per eccessiva sensibilità e senza minimamente rendersene conto, si ritrova a distruggere la sua stessa esistenza, in modo catastrofico, dopo aver deciso di rifugiarsi in un tunnel da cui è a dir poco arduo riemergere: arduo sì ma non impossibile. Ed è proprio questo che accade al personaggio creato da Zeno Odisseo, il misterioso autore che pian piano si rivela ai lettori.

Un autore sensibile, che non ignora quanto accade a “ragazzi che avrebbero potuto costruire ponti…” invece, divien prigioniero della loro stessa sensibilità, erroneamente tramutata in dipendenza. Un uomo conscio che si può perdere finanche la libertà, nel corso di un viaggio che priva di tutto. Persino della ragione. Una persona che racconta quanto accade a coloro che fanno uso di droghe e si riducono senza più una vita, oltre a sogni.

Un libro che, per fortuna, lascia aperta una speranza, perché è quando tutto sembra perduto che torna prepotente la vita, non più disposta a sopravvivere “a quello stato di morte trascinata…”. E, se davvero lo si vuole, si ritrova la felicità: una felicità reale, perché provata seppur perduta, proprio a causa di tanta e tale sensibilità che, inevitabilmente, ha cagionato ansie.
Ansie che non si è stati in grado di gestire e che hanno generato problemi ancor più gravi. Problemi che ratio e coscienza, sebbene annebbiate, hanno, alla fine, affrontato, facendo riprendere il giusto cammino a chi, proprio come è accaduto ad Ulisse, dopo un lungo peregrinare, giunge a casa, trovando ad attenderlo l’amata Penelope, con la quale ricrea una famiglia… Quella stessa famiglia in cui ognuno di noi tanto crede.     

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Giovedì, 27 Gennaio 2022 | di @BookSprint Edizioni